Ha vinto a centrocampo la Roma più «difranceschiana» della stagione, quella che ha sbancato il San Paolo. Il tecnico giallorosso ha replicato le gare messe in atto contro il Napoli dal suo Sassuolo. Ieri la Roma ha replicato con le medesime armi, mettendo in campo, ovviamente, qualità superiori. che hanno fatto la differenza nei momenti più complicati. Di Francesco ha riempito di granellini di sabbia i meccanismi rapidi dell’avvio-azione azzurro, con l’effetto di aumentarne gli errori in disimpegno. De Rossi si «alzava» su Jorginho a metà campo, Nainggolan e Strootman si occupavano di Zielinski e Allan – cancellando il primo e pareggiando la forza fisica del brasiliano – ma sopratutto hanno interpretato alla perfezione le «uscite» su Koulibaly e Albiol, sui quali andavano a pressare una volta entrati in possesso palla sulla circolazione iniziale del Napoli: 23 gli intercetti. Sono così nati l’occasione iniziale di Perotti, su palla persa da Jorginho, e il gol di Under, nato da un errore ancora del regista azzurro e concretizzata dalla verticalizzazione di Nainggolan, sistemato in zona «libera» proprio per la pressione avanzata che era andato a esercitare. Jorginho non è stato escluso dal gioco (128 tocchi), come successo altre volte, ma ne è stato sporcato il gioco, costretto ad accelerare pensata e passaggio: 14 i suoi appoggi sbagliati.
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