Un dribbling ai paragoni («Quello con Sarri non esiste…») e un sorriso ai meriti, agli elogi, alle idee divenute tentativi e infine risultati: «I ragazzi sapevano p
erfettamente cosa mi aspettavo da loro, hanno lavorato bene vincendo con merito una partita complicata».
L’ANALISI. Loris Beoni accoglie fiero il trionfo sulla Juventus e ne fa pretesto per il futuro, riferimento per le prossime partite, guida e insegnamento per evitare errori simili, coccolando la crescita. Il segreto è frenare l’entusiasmo, concedendosi il lusso di risultare un perfezionista anche (o soprattutto?) nel ventre della gioia: «Abbiamo vinto, ma non m’è piaciuto il finale di gara. Dopo il terzo gol – ha spiegato a fine gara l’allenatore della Primavera del Napoli – non abbiamo più attaccato la palla, eravamo troppo bassi e abbiamo concesso campo agli avversari. Non sono riuscito ad alzare difesa e centrocampo, è per questo che siamo andati in difficoltà, subendo due gol. Se alla Juve offri la possibilità di avvicinarsi alla porta, qualcosa inevitabilmente rischi. Per fortuna è andata bene – ha concluso Beoni -, abbiamo vinto una partita importantissima con pieno merito, soprattutto dopo le tante azioni create nel primo tempo».Corriere dello Sport