Lunedì sera il Napoli ed il Cagliari si troveranno uno di fronte all’altro per il posticipo della 26esima giornata di campionato. Sarà una gara molto difficile per i partenopei, che vorranno mantenere la vetta.
La gara si giocherà alla Sardegna Arena, ambiente piuttosto ostile. In più con il divieto ai tifosi napoletani di assistere alla gara.
Alessio Cragno, portiere del Cagliari, nel mirino del Napoli già da un po, ha parlato a La Gazzetta dello Sport.
Cragno, originario di Fiesole, classe ’94, però per ora vede il suo futuro al Cagliari. E vuole lottare per questa squadra. Infatti il giocatore ha da poco rinnovato fino al 2022. «Rinnovare era il mio obiettivo, volevo continuare qui».
«Siamo stati capaci con Juve e Inter di dire la nostra con prove intense e determinate. Con il Napoli dobbiamo provarci dal primo minuto. Sarà dura, ma non esistono partite perse prima di giocarle».
Da titolare con uno sguardo alla nazionale: «Di Biagio? Ideale per fare il ct in queste fasi di ristrutturazione».
Italia e Napoli, senza fronzoli: «Sono primi in classifica con un ruolino impressionante di nove vittorie di fila. Dare il cento per cento non basterà».
Come si può sgambettare il Napoli?
«Giocando da squadra. La stiamo preparando bene, con la tensione giusta: queste partite richiedono dosi supplementari di concentrazione e temperamento».
Alessio, chi manderebbe in tribuna dei Tre tenori?
«Tutti e tre. Mertens, Insigne e Callejon giocano e segnano sempre. Leverei Insigne: è il più in forma».
Venite dal ko col Chievo. Cosa non ha funzionato a Verona?
«Sarebbe servito fare meglio e di più. Non siamo riusciti ad esprimere le nostre potenzialità con la pressione giusta. Ma non si tratta di condizione agonistica. A livello fisico stiamo bene, altrimenti non avremmo corso e rincorso fino al 95’».
E intanto, lei è stato il migliore in campo.
«Magra soddisfazione, conta la squadra e il risultato».
Insomma, sconfitta archiviata e testa al Napoli?
«Siamo concentrati sul Napoli. Alla Sardegna Arena ci dobbiamo sdebitare con i tifosi».
Cosa serve per ingarbugliare il palleggio della squadra di Sarri?
«Su tattica e gestione della gara stiamo seguendo le indicazioni di Lopez. I tifosi stiano tranquilli, diremo la nostra».
Cos’è cambiato con l’arrivo di Castan?
«Leandro ha temperamento ed esperienza, fisico e un bel piede. Per tutti noi è una gran bel riferimento».
A +8 dalla terzultima piazza a 13 gare dalla fine, qual è la sensazione?
«Non dobbiamo fare calcoli né accontentarci. Arriviamo quanto prima ai 40 punti poi vedremo».
Ma il Benevento è spacciato?
«Lo dirà l’aritmetica. Stando in quella posizione non si ha niente da perdere: possono giocare tranquilli ed essere pericolosi».
Parliamo di portieri. Chi è il più forte in assoluto e in Italia?
«De Gea del Manchester United è il migliore. In A Buffon, seguito da Szczesny e Allison».
E a Reina cosa ruberebbe?
«Esperienza internazionale, personalità e il gioco con i piedi».
Con Rafael avete diviso la porta. Qual è il segreto farsi trovare sempre pronti?
«Il merito è del nostro allenatore dei portieri David Dei, che riesce a mantenere sempre alto il livello dell’allenamento di tutti. Indipendentemente da chi va in campo, ci prepara al top. Un portiere deve avere una concentrazione maggiore anche perché un nostro errore quasi sempre può generare un gol».
Alessio, quali partite vorrebbe rigiocare?
«Quelle perse in casa con Sassuolo, Chievo e Genoa. Tutti noi avremmo potuto dare di più e oggi avremmo una classifica diversa».
Qual è stata la migliore performance stagionale?
«Penso alla gara con la Samp. Mentre la parata più importante è stata quella contro la Spal sul tiro di Viviani nei minuti finali con la palla che ha avuto una traiettoria strana. A Ferrara vincevamo 2-0, non avrebbe cambiato il risultato ma è stato bello aver tenuto la porta imbattuta».
Alessio, chi vince lo scudetto, Juve o Napoli?
«Lunedì notte spero di fare un piacere alla Juve».