Da un brasiliano all’altro: Faustinho Canè elogia il connazionale Allan. Il goleador a sorpresa di una squadra, il Napoli, che s’aggrappa ai suoi polmoni ed anche alle sue reti. Quattro in campionato con quella alla Spal, mai così prolifico in Serie A da quando veste l’azzurro.
Un traguardo che Canè, ex attaccante e allenatore del Napoli, associa alla possibile convocazione in Nazionale. «Allan merita il Brasile, ma per sua sfortuna ha davanti quattro o cinque grandi calciatori nel suo stesso ruolo. Negli anni ha avuto una crescita importantissima a livello tecnico. Come lui, anche Ghoulam s’era consacrato prima dell’infortunio. Jorginho, invece, si sta confermando sui suoi standard: è un elemento prezioso a centrocampo ».
E gli altri? «Insigne è un fenomeno, gioca da centrocampista aggiunto sfruttando la sua grande tecnica. Mertens è tornato a fare tanti gol e Callejon lo conosciamo bene. Reina è un vero professionista e la difesa ha trovato il suo equilibrio».
Dunque, che ne sarà di questo entusiasmante campionato? «Sarà una lotta serrata fino alla fine, con la Juve. Spero che lo scudetto possa decidersi nello scontro diretto di Torino. Ma penso che entrambe le squadre siano destinato a perdere qualche punto prima. Fisiologicamente è impossibile vincerle tutte».
Qual è il suo giudizio sulla stagione del Napoli? «Stanno facendo un miracolo, ma in questo
periodo della stagione i tifosi potevano essere ancora più fiduciosi».
In che senso? «Nel senso che la società poteva fare qualcosa di più sul mercato. Non capisco per quale motivo il Napoli si ritrovi ad avere un organico così corto. È un peccato, perché sta disputando una grandissima stagione e sta inseguendo un obiettivo ambizioso. Anche Sarri, che reputo un ottimo allenatore, poteva imporsi di più con la società».
Intanto il Napoli conquista vittorie su vittorie…. «Lo so bene, infatti mi auguro possa vincere lo scudetto. Ma servirà un miracolo. Non parlo solo di risultati, soprattutto di uomini. Alla luce di quanto detto, spero che tutti i giocatori possano arrivare fino a maggio in una certa condizione fisica e mentale. Da qui alla fine nessuno più dovrà avere neppure un raffreddore».
Il Napoli è stato anche sfortunato con gli incidenti di Ghoulam e Milik…. «Ma vent’anni fa, quando uno si rompeva il crociato, rischiava addirittura la carriera. Nessuno può recuperare in fretta per un infortunio del genere. I tempi di recupero variano dagli otto mesi ad un anno per avere la certezza di tornare al cento per cento della forma».
Cosa deve temere della Juventus, il Napoli? «Tante cose. La Juve è da sempre la squadra più forte. Guardiamo l’organico: non c’è paragone. La Juve ha subito tanti infortuni, soprattutto in attacco, ma riesce comunque ad avere valide alternative. Ma spero davvero che, alla fine,
avvenga il miracolo…».
Fonte: Il Roma