L’opinione di Auriemma espressa sul CdS
“Fare di necessità virtù”. Un motto coniugato dal Napoli, che ha imparato a subire pochi gol da quando non segna più come prima. Fa fatica soprattutto con quelli che giocano in attacco, perché lì davanti bisognava essere più assortiti. L’estate scorsa, con Pavoletti, Zapata e Milik, ci sentivamo ricchi. Uno sfarzo che sapeva di spreco e pure d’intralcio: sarà giusto tenere calciatori scontenti? Risposta scontata: no. Bisognava smaltire quel ben di Dio. A cominciare da Zapata, ceduto alla Sampdoria per 20 milioni. Con Mertens prima punta, Milik diventò l’alternativa da (ri)utilizzare con parsimonia e Pavoletti doveva servire in caso di necessità. Poi, succede che all’ultimo giorno di mercato, il Napoli decide di accontentare “Pavoloso”, cedendolo al Cagliari per giocare con continuità. I 12 milioni del cartellino furono subito reinvestiti in un altro attaccante centrale, Inglese poi lasciato in prestito al Chievo. E così, dall’antica opulenza si rimase con un attaccante scopertosi tale da un anno (Mertens) ed un altro (Milik) che doveva ritrovare la condizione dopo la rottura del crociato. In una squadra costruita per segnare, sembrava una miseria, ingigantita dal secondo crac al ginocchio del polacco. “Lunga vita a Mertens” è la preghiera più recitata dai tifosi, coscienti che con lui si fa fatica a fare tanti gol, figuriamoci senza… Dries si è sacrificato tanto e il Napoli nemmeno a gennaio ha preso un attaccante che gli permettesse di rifiatare nei minuti finali delle gare. Adesso, dai numeri si nota che, pur rendendo al massimo, non è brillante come prima. Solo 5 gol nelle ultime 12 partite, a dispetto dei 10 messi a segno nelle 13 iniziali del campionato. E la poca lucidità sotto porta è una chiave sulla quale, probabilmente, Sarri ha costruito quel senso ermetico che chiamiamo “maturità”. Come confermato con la Spal, il Napoli ha bisogno di essere più concreto. Nelle ultime 5 gare ha segnato 9 gol contro i 13 della Juve, eppure ha tirato 74 volte, 17 in più di Madame (57) che resta cinica: pur avendo tirato meno degli azzurri, ha segnato 4 gol in più nelle ultime 5 gare. Il Napoli con 341 tiri resta la squadra in A con la maggiore produzione offensiva, che viene convertita in gol solo per il 16.1%, a differenza del 21.8% della Juve. Come si spiega, allora, quel primo posto ormai da 23 giornate su 25? Con la maggiore solidità della difesa. Soltanto 7.6 tiri subiti per singola gara, solo il Manchester City in Europa ha fatto meglio.