Ciccio Marolda al CdS, analizza la gara del Napoli contro la Spal.
“Ma il signor Sarri è tipo che unisce o che divide? Unisce, non v’è dubbio. Ma poiché a questo mondo nessuno si fa mancare niente, quando ci si mette, pure lui sa sistemarsi di traverso tra le certezze e gli entusiasmi della gente.
Storie di coppe. Racconti forestieri. Delusioni internazionali destinate però a durare poco per almeno due ragioni.
La prima: perché, privilegio del quale in passato hanno goduto veramente in pochi. In nome d’una spontanea e illimitata fiducia, a questa squadra e a questo allenatore si perdona tutto. A volte pure troppo.
L’altra: perché in quel patto, in quella scrittura privata virtualmente sottoscritta nel ritiro alpino non s’è detto mai di coppe e di coppette. Ma soltanto di scudetto. E se è così, il Napoli quell’impegno estivo non lo sta tradendo. E, viste le rinunce, gli abbandoni e anche qualche mortificazione patiti sino ad oggi, non dovrà mai tradirlo, pena un conto assai salato da pagare a fine maggio.
Intanto quest’ultimo giro di campionato ha spedito al Napoli un inequivocabile messaggio. Una conferma.
Di sicuro una certezza: per mettere le mani su quello scudetto dovrà contare solo su se stesso. Inutile sperare in qualche occasionale aiuto trasversale (Torino). Impossibile aspettarsi alleati improvvisati (Mazzarri) o favori da incroci di giornata. Perché questi sono conti che non tornano. Come non torna, ma il Napoli questo avrebbe dovuto capirlo già da un po’. Andare a passo d’uomo, giocare a ritmo lento, lasciare spazio e tempo all’avversario, rischiare più di tanto.
Eh no! Ora che ha fatto le sue scelte, ora che anche con una certa indigesta arroganza ha urlato all’Europa – ma anche all’Italia – che lui delle coppe non se ne importa proprio niente, il Napoli ha l’obbligo di correre, di dannarsi, di mettere il più in fretta possibile al sicuro il risultato, di chiudere i tre punti in una botte. Sbaglia, rischia inutilmente, infatti, quando si mette a fare il farmacista, quando risparmia sulla velocità o fa calcoli meschini. Vogliamo dirla tutta? Bene: chi ha ambizioni da scudetto non può stare – e far stare – con il fiato sospeso sino all’ultimo momento contro una Spal che è squadra rispettabile, onesta e coraggiosa, certo, ma, come racconta la classifica, qualche problema anche ce l’ha. Comunque sia, è andata. La prossima a Cagliari. Prima, però, la gita tedesca. Però, come sarebbe bello essere smentiti“.