Ma adesso che pressione avrà il Napoli in campionato

Contro il Lipsia il Napoli non ha dato l'immagine migliore

Ma adesso che pressione avrà il Napoli in campionato

Ci sfugge la ragione per cui un club come il Napoli si senta in diritto di snobbare una Coppa, nazionale o internazionale che sia. Si potrebbe capire se fosse una squadra con la pancia piena a sottovalutare un impegno, ma la squadra italiana che ha la pancia più grossa, per quanto ha divorato questi anni, continua a sedersi a tavola con una fame pantagruelica e mangia sempre tutto. Il Napoli no. Il Napoli si accontenta di un obiettivo su quattro: la Coppa Italia chissenefrega, la Champions sì però “inconsciamente” stiamo pensando al campionato, l’Europa League figuriamoci. Non può essere questo il senso. Non deve esserlo.

Il Napoli ha vinto il suo ultimo trofeo nel 2015, la Supercoppa italiana. Da tre anni arriva sempre dopo. Si dirà che mai, come in questa stagione, ha avvertito la possibilità concreta di vincere lo scudetto, ma questo non giustifica la scelta deliberata di non giocare in Europa. La sconfitta col Lipsia ci può stare, non però il modo in cui è arrivata. La prima squadra della Serie A non può dare di sé un’immagine così sciatta in campo internazionale, non può farlo per se stessa, per i suoi tifosi, ma anche per tutto il calcio italiano. Sarri ha detto che non se l’aspettava, è stato critico con la squadra, però anche lui ha responsabilità evidenti nella preparazione della partita e nella scelta della formazione. Se diciamo che il Napoli, quando splende, gioca il calcio di Sarri, va detto anche quando fa pena.

L’Europa League porta un po’ di soldi e, vincendola, ti offre un posto in Champions, ma non è solo per queste ragioni che va rispettata. Lo devi fare perché è un trofeo, uno di quelli che contano: vincere aiuta a vincere e la rinuncia non è sport. In campionato il Napoli conta 20 vittorie, 3 pareggi e 1 sconfitta; nelle tre coppe, 5 vittorie e 6 sconfitte. C’è qualcosa che non torna. L’organico di Sarri non è come quello di Allegri e se non può contare su giocatori come Mertens, Ghoulam e Milik diventa tutto più complicato. Ma se i giovani (Ounas, gol a parte, Diawara, Rog) hanno deluso, va cercata una ragione, perché il loro valore è superiore a quello mostrato giovedì sera. E magari una parte di ragione sta nell’impossibilità di tenere un buon ritmo perché giocano poco, pochissimo.
Il Napoli ha scelto di non giocare l’Europa League puntando tutto sul campionato, così quella pressione da cui Sarri cerca di proteggere la sua squadra a tutti i costi (vedi polemiche sul calendario) ora sarà raddoppiata: da oggi il Napoli non ha scelta, “deve” vincere lo scudetto.

La Redazione

 

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