Napoli/Lipsia – Le allegre valutazioni del Pagelliere azzurro

Napoli-Lipsia 1-3
Reina – primo tempo solo di tensione nervosa vista la poca mira dei tedeschi, secondo tempo invece anche di tensione muscolare. Sia mascellare per le urla ai compagni, che non sembrano per nulla preoccupati dai suoi insultos urlati in diversi idiomi, ma anche addominale, per gli interventi che fa, racchiusi tutti nelle volte che è costretto a piegarsi per raccogliere il pallone dalla rete.
Di più non poteva fare, siamo onesti, lo giudico però  sufficiente perché almeno sembrava gli dispiacesse perdere.
6
Maggio – dopo una serie di prestazioni che ci avevano fatto rivalutare la legge sull’età pensionabile, eccone una non proprio da ricordare.
Colpevole sul goal del 1-2, quando si abbiocca a centrocampo tenendo in gioco un avversario, s’impegna per il resto del match ma con tutti i suoi limiti.
Che quando gli altri giocano così, vengono fuori uno dietro l’altro.
5
Koulibaly – Horror version.
Sbaglia appoggi che in altre occasioni avrebbe fatto tranquillamente, con ben altre parti del corpo senza problemi, e si fa superare in velocità quasi sempre anche dai guardalinee.
Anche lui, notoriamente un leone, in questa fredda serata europea, si trasforma in un timido e zoppo gnu.
5
Tonelli – non malissimo.
Cioè, per l’altezza e i movimenti ricorda un giocatore di calciobalilla, ma il suo lo fa.
Addirittura si prende l’onere con Albiol assente e Koulibaly pure, di far partire l’azione.
Purtroppo i piedi sono quelli tipici di un massaggiatore e i risultati si vedono, ma non gli si può chiedere di più alla seconda presenza e con affianco Kalidou in vacanza premio.
5.5
Hysaj -e cco, lui il cuore sembra avercelo messo.
Cioè solo quello sia chiaro, ma, a differenza dei compagni almeno finge di voler combattere. Esce spesso palla al piede come un vero terzino, pur trovandosi a sinistra e non trovando mai uno spunto davvero pericoloso, ma, ripeto, in tanto grigiore lui è un puntino bluastro.
6
Rog – assente per quasi tutti i primi 45′ si vede solo per un rigore sacrosanto procurato e non visto dall’arbitro, e per un fallo a centrocampo.
Nel secondo tempo offre il bel pallone a Ounas che gli vale come assist, poi sparisce.
Tanto che mio figlio, a tre minuti dalla fine mi ha chiesto:” Papà, ma Rog non era uscito prima?”
Ammetto che sono dovuto andare a controllare il tabellino su Google, perché pure a me sembrava così.
5
Hamsik – finché resta in campo è il migliore dei nostri.
Certo, è pure vero che la palma di migliore in campo in mezzo a cotanta tristezza è come se la Fedeli si vantasse della sua cultura in mezzo a dei bambini dell’asilo nido, ma tant’è.
E comunque, quando esce dal campo il risultato è ancora di 0-0 quindi, colpe della disfatta, lui proprio non ne ha.
6
Insigne – entrato al posto di Hamsik non riesce ad incidere, anzi.
Qualche tiro finito nella stazione della metropolitana a piazzale Tecchio, un goal sfiorato e un paio di accelerazioni non convinte a chiudere una prestazione anche per lui da dimenticare.
5
Diawara – Ecco a voi il peggiore in campo.
Un crescendo di bestialità la sua partita, dal calcio d’inizio fino al 94′.
Passaggi errati a smarcare gli avversari, chiusure inesistenti, presenza impalpabile…e alla fine la ciliegina sulla torta del tiro da centrocampo da ultimo uomo che ci fa prendere il contropiede dell’1-3.
Non posso deluderlo, si è impegnato tanto per essere mandato a quel paese.
4
Zielinski – il polacco alla fine risulta essere uno dei più positivi, anche se il discorso su di lui è molto simile a quello fatto per Hamsik, con l’unica differenza che Piotr resta in campo fino alla fine a tormentarsi anima e corpo insieme a noi.
Accelerazioni, scatti, sapienti mosse e tanta buona volontà, ma purtroppo non basta.
Finisce sempre col trovarsi a dialogare con chi sembra non volerne proprio sapere di cambiare le carte in tavola.
Per la stoicita’ mi ricorda il mio dietologo.
6
Callejon – se il centravanti della squadra a fine match ha fatto un solo tiro in porta, ecco che la sua prestazione non può essere considerata sufficiente.
Ma lui, almeno, ha delle attenuanti, e non di poco conto:
La posizione in campo che non è la sua, forse i piedi freddi visto il clima antartico, ma soprattutto il fatto di dover aspettare un passaggio importante dai suoi compagni che stasera in campo hanno mostrato lo stesso “genio” che ho io di andare in palestra.
Lo spagnolo prova pure a fare qualcosa, ma non è serata nemmeno per lui.
Ahinoi.
5.5
Ounas – siamo onesti, se non avesse fatto il goal, la sua prestazione sarebbe stata pari a quella di Rog.
Una partita cioè in cui si sarebbe contraddistinto più per la latitanza che per presenza e giocate.
Invece il goal, un bel tiro di destro che non è nemmeno il suo piede, lo scaraventa d’improvviso nella storia di questa partita, altrimenti inutile come una mutanda in un film di Siffredi.
Per il goal e nient’altro però merita almeno una sufficienza.
6
Partita oscena a tratti inguardabile, che assume i contorni precisi di una bella, sostanziosa e corposa figura di M.
Tra dichiarazioni, approccio e prestazione si è avuta l’impressione che le possibilità di qualificazione siano state volutamente sacrificate all’altare del campionato, che ci vede, ora più che mai, protagonisti.
Giusto o sbagliato solo il tempo ce lo dirà, ma nel frattempo…
Comunque, Forza Napoli.Sempre.
A cura di Vincenzo De Lillo
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