Il modello spagnolo su cui De Laurentiis, Cairo, Lotito e i loro amici avevano deciso di puntare sta sfumando quasi completamente. Ieri la Liga ha blindato il suo presidente Javier Tebas: aumento di stipendio a 1,2 milioni netti più bonus per arrivare a un milione e mezzo e tanti saluti alla possibilità che sia lui a diventare amministratore delegato della Lega di Serie A.
Eravamo già confusi prima, di fronte alla maxi offerta lanciata quasi al buio da Mediapro: da dove avrebbero tirato fuori tutti quei soldi, considerato quanto sia tuttora acerbo il mercato delle telecomunicazioni italiane? Perché Sky, la mucca che il calcio italiano in questi ultimi anni ha continuato a mungere per alimentari e tenersi in vita, avrebbe dovuto offrire più di quanto fatto, senza avere nessuna garanzia di esclusiva, anzi di fronte a dichiarazioni di ulteriore apertura alla distribuzione delle partite anche agli Ott, su piattaforme Internet, sui dispositivi portatili, a chiunque cioè si fosse fatto avanti? Come avrebbero potuto, quelli di Mediapro, mantenere gli impegni economici senza avere la possibilità di fare un canale loro, autoprodotto e con la facoltà di raccogliere in proprio la pubblicità? E quanto noi utenti avremmo dovuto pagare di abbonamento? Molto meno, ci dicevano, rendendo ancora più incomprensibile l’offerta alzata a oltre un miliardo.
Fonte: Il mattino