La carezza! Sarri con la Lazio ha toccato l’apogeo. Ecco il “Sarrismo”

Sarri ed il “Sarrismo”

«Noi vogliamo cantare l’amor del pericolo, l’abitudine all’energia e alla temerità. Il coraggio, l’audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della velocità». Dal Manifesto del Futurismo a manifesto del «Sarrismo», il passo non è poi così lungo. Il Futurismo è il movimento artistico, nato nel 1909, che basava la propria concezione estetica sul dinamismo, sul culto della modernità e della tecnica, in contrasto polemico con ogni forma di tradizionalismo nelle arti. Il Napoli di Sarri, beh, è più o meno lo stesso. Il secondo tempo contro la Lazio non è stato solo calcio, è stato una performance. Che ha toccato l’apogeo, il punto più alto della sua estetica, nell’azione del quarto gol. Un crescendo sempre più efficace e intenso, da ripercorrere per assaporarne la poesia. Jorginho ruba palla a centrocampo e nello stretto la passa a Insigne, Insigne controlla sulla linea laterale, tre tocchi e serve Zielinski, tacco di prima all’indietro per Jorginho che si è smarcato e che accelera ed eleva intensità e velocità dell’azione: breve sprint in avanti e senza perdere coordinazione inventa un pallonetto per la corsa di Zielinski, che dopo il tacco ha attaccato la profondità alle spalle del terzino della Lazio. Avanti così, senza prendere fiato. Zielinski punta la porta, guarda in mezzo, aspetta l’inserimento e per guadagnare il tempo giusto va col doppio passo. A questo punto Mertens è pronto per l’appuntamento: Zielinski lo serve con un tocco sotto che passa tra De Vrij e Marusic. Già così, sarebbe puro calcio. Non basta, non agli audaci futuristi in maglia azzurra. Mertens sublima l’azione con l’ultimo poetico tocco. Solo davanti a Strakosha, abbandona l’idea della potenza e sceglie la carezza. Con l’esterno del piede destro che sembra una mano delicata, va all’«accosto» sfiorando appena il pallone che rotola dolcemente in rete, come se fosse essenziale – quella velocità ridotta – per poter realizzare quale magia si è appena concretizzata.

Fonte: GdS

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