Napoli-Lazio, questione di moduli, anzi di interpreti, anzi di qualità. “Quello di Inzaghi è un 3-4-2-1 con una linea difensiva molto alta. Che tiene gli attaccanti di Sarri lontani da Strakosha. Ma a quel ritmo, appunto, spaventoso, era impossibile reggere tutta la partita.
Probabilmente Inzaghi ha chiesto troppo ai suoi. Intanto Milinkovic, spettacolare in fase d’impostazione, non riesce più a fare filtro su Jorginho. Poi la manovra del Napoli non è più ingabbiata come all’inizio. E quindi riesce a sviluppare il palleggio stretto (alla fine i tocchi saranno più del doppio, 861 contro 391).
E infine Sarri vede lontano quando sostituisce Hamsik, poco mobile e prevedibile, con un incontrollabile Zielinski.
Il polacco scatta sempre verso la porta, tra Marusic (in difficoltà) e Wallace (probabilmente sotto shock per l’autogol). Anche Parolo fa mancare il suo filtro. Comunque Zielinski è uno spettacolo di tecnica, precisione, e ci si mette un po’ di buona sorte quando devia in rete il tiro da fuori di Mario Rui”.
Fonte: Gazzetta