Prima di scrivere delle gesta dei Sarri’s boys, sembra doveroso fare un plauso al Benevento, rigenerato dal mercato di gennaio e dalla guida tecnica di Roberto De Zerbi, vecchia conoscenza del Napoli post fallimento. I sanniti hanno provato a compiere l’impresa che sarebbe stata storica, creando più di un grattacapo agli azzurri. Facciamo tutti il tifo per la salvezza delle streghe, anche se siamo consapevoli che la partenza disastrosa, con ogni probabilità, costerà la retrocessione alla squadra giallorossa. La partita gagliarda disputata dalla squadra di De Zerbi assume ancora più valore se paragonata alla presentazione a dir poco imbarazzante del Sassuolo, letteralmente strapazzato dalla Juventus. Personalmente non voglio credere al tacito patto di non belligeranza anche se la squadra neroverde è notoriamente società satellite di quella bianconera. La prestazione orgogliosa del Benevento rende ancora più preziosa ed importante la vittoria numero 19 degli azzurri, meritatamente primi in classifica, sebbene ancora tallonati dalla squadra di Allegri, che si mantiene alla distanza minima. Sono stati non pochi i brividi che hanno percorso la schiena del pubblico di fede partenopea, durante le fasi del derby della Campania. I primi si sono avvertiti durante il primo quarto d’ora della partita, quando i padroni di casa hanno cercato di costringere gli ospiti dentro la propria tre quarti. Venuti a capo del match, sono state da brividi le due conclusioni a pallonetto: di Insigne la prima, infrantasi sulla trasversale e di Mertens la seconda, quella del vantaggio napoletano. Una pennellata d’autore, un capolavoro con le sembianze dell’arcobaleno che ha mandato in estasi i tanti tifosi napoletani presenti sugli spalti del Vigorito. Ancora brividi quando capitan Hamsik ha messo dentro il pallone del raddoppio e della tranquillità. Marekiaro il napoletano d’adozione, sempre più saldamente re dei bomber azzurri di tutti i tempi, salito sul gradino più alto che fu del D10S fino a qualche settimana fa. Ma i brividi non sono finiti poiché c’è stato spazio per un rigore assegnato al Benevento ma giustamente revocato dal VAR. Tuttavia i brividi più violenti sono stati avvertiti quando Dries Mertens è rovinato a terra facendo temere il peggio. Per fortuna tanta paura per nulla o quasi. Quella dei Sarri’s boys è stata una vittoria caratterizzata da momenti di esaltazione ad altri di profonda apprensione. Tuttavia non dobbiamo meravigliarci poiché queste sono le regole del gioco quando si decide di salire sulla giostra più difficile e pericolosa ma, senza dubbio, quella più esaltante ed ambiziosa. Chi riuscirà a terminare il giro davanti a tutti potrà affermare di essere finalmente diventato grande. La posta in palio è enorme e l’impresa è, probabilmente, più grande delle potenzialità di Sarri e dei suoi ragazzi anche perché il famelico gruppo bianconero non sembra ancora sazio dopo sei scudetti consecutivi. Il Napoli sta facendo qualcosa di straordinario eppure potrebbe non essere sufficiente ma guai a non crederci fino alla fine, soprattutto perché i numeri collezionati nell’ultimo anno non sono frutto del caso fortunato. Avanti Napoli, Avanti!
Riccardo Muni