Il Napoli è sempre presente quando il gioco si fa duro

QUANDO IL GIOCO SI FA DURO  il Napoli risponde in campo
Come da copione, alla gara casalinga contro il Bologna gli azzurri sono arrivati da secondi in classifica, essendo stati superati dalla Juventus, vittoriosa con il minimo sforzo (…e con due avversari in meno…) sul campo del Chievo Verona. Come se tutto ciò non fosse stato sufficiente, la squadra di Sarri si è ritrovata sotto di un gol dopo una manciata di secondi. Giusto il tempo di gioire e la panchina del Bologna si è ritrovata con la tegola Verdi, l’uomo di cui più si è discusso a Napoli negli ultimi giorni, colui che ha detto ‘no grazie’ alla proposta di indossare la casacca azzurra da gennaio. Centottanta secondi è durata la partita dell’attaccante felsineo, nello stadio che avrebbe potuto diventare il suo. Dopo appena tre giri di lancette ha alzato bandiera bianca e, una manciata di secondi più tardi, i Sarri’s boys hanno rimesso le cose a posto, dando finalmente inizio a Napoli-Bologna. Dopo il pareggio è salito in cattedra Dries Mertens che, con una doppietta, ha permesso alla sua squadra di rimettersi al comando della classifica ed ha dato un calcio definitivo all’astinenza da gol ed alla sua crisi mai veramente dichiarata. Tra le note positive, oltre al folletto belga, indiscusso man of the match, c’è Pepe Reina che è stato costretto agli straordinari per evitare che gli ospiti trovassero il gol del secondo vantaggio. Il portierone spagnolo ha messo un altro tassello ad una stagione senz’altro positiva sia a livello personale che di squadra ed in fondo le due cose sembrano collegate. Nonostante sia sempre stato un grande estimatore di Reina, più di una volta, in passato, mi sono dannato per qualche sua leggerezza che ci è costata qualche punto prezioso. In questa stagione, sebbene sia stato impegnato molto poco, grazie ad una buona fase difensiva, Reina ha saputo farsi trovare pronto mettendo i suoi guantoni su qualche punto in più. Non solo gioie ma anche qualche nota stonata: parlo di Chiriches, schierato da Sarri a seguito del forfait di Albiol. Fin dalle battute iniziali, il difensore romeno ha sofferto non poco nel tentativo di arginare Palacio, avversario tutt’altro che irresistibile. Solo con Koulibaly più vicino, il ‘Conte Vlad’ è riuscito a raddrizzare la sua prestazione. Il Napoli ha dato una dimostrazione di grande forza, reagendo al sorpasso della Juve ed allo svantaggio fulmineo con il piglio giusto, quello di chi sa cosa vuole e dove vuole arrivare. Il vantaggio, tuttavia, è minimo ed un eventuale mezzo passo falso potrebbe costare anni di lavoro. Purtroppo, non sembrano esserci squadre in grado di recitare la parte del terzo incomodo, poiché l’Inter e le due romane hanno accumulato un ritardo siderale, non essendo riuscite a tenere il passo delle prime due. Quando non c’è concorrenza sono gli scontri diretti a poter fare la differenza e, sotto questo punto di vista, il Napoli è in svantaggio rispetto alla Juve. Con un pizzico di sano realismo ed una massiccia dose di scaramanzia, ci rendiamo conto che, nonostante gli azzurri stiano facendo qualcosa di straordinario, potrebbe non essere sufficiente. Un’altra prova di maturità attende Maurizio Sarri e la sua squadra, una prova di nervi saldi oltre che di muscoli. Il gioco sta cominciando a farsi duro ed è a questo punto che i duri devono cominciare a giocare. Avanti Napoli, Avanti!
A cura di Riccardo Muni
@riccardomuni
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