Marc Wilmots: “Mertens? Perfetto nel Napoli…Juve osso duro”

Marc Wilmots rappresenta un punto di riferimento per il calcio in Belgio. Lo sa bene Dries Mertens che proprio da Wilmots è stato guidato in nazionale in occasione di un Europeo e un Mondiale. Oggi, però, le loro strade si sono separate, visto che dopo l’esperienza sulla panchina del Belgio, Wilmots è approdato in Costa d’Avorio per guidare la nazionale africana nell’ultima edizione della coppa continentale. Anche da lontano, però, l’ex ct continua a seguire molto da vicino le vicende di Mertens, così come quelle della serie A.
Con lei nel Belgio Mertens giocava esterno, nel Napoli è esploso da prima punta: se lo aspettava?
«Una cosa va detta: anche in nazionale ha sempre dimostrato un grosso fiuto per il gol».
Davvero?
«Non a caso lo facevo sempre giocare. Per me era insostituibile. Nei quattro davanti c’era sempre un posto per lui. Che fosse anche un bomber lo notavo sopratutto nelle partitelle a campo ridotto, quando giocavano 4 contro 4».
Però la trasformazione è avvenuta a Napoli.
«Nessun dubbio: è tutto merito di Sarri. Mi sento di dover fare i complimenti all’allenatore del Napoli. È tutto merito suo che lo ha lanciato come falso nove».
Cosa le piace di più delle caratteristiche di Mertens?
«È un calciatore che lavora tantissimo per la squadra, bravo a giocare su entrambe le fasce. E poi è molto veloce».
Quale crede che sia il suo modulo ideale?
«Per esaltarlo è fondamentale che il suo allenatore sappia costruirgli attorno il modello di gioco: non si può chiedere a uno come Mertens di ricevere palla spalla alla porta e far salire la squadra».
Quindi?
«Il gioco del Napoli è fatto apposta per lui perché è caratterizzato da rapidità e palla a terra. È perfetto per le caratteristiche di Dries».
Ma nel Belgio con lei ha giocato sempre da esterno, come mai?
«In nazionale avevo a disposizione attaccanti come Origi, Benteke e Lukaku che come caratteristiche sono più prima punta».
Nel Napoli, invece, è sempre al centro dell’attacco?
«Tutto dipende dalla squadra».
Cosa vuol dire?
«Mertens è perfetto al centro del tridente del Napoli per il tipo di gioco della squadra di Sarri, ma penso che farebbe fatica a giocare falso nueve in un altro sistema di gioco».
Alla luce anche del momento di flessione di Hazard, pensa che sia lui il talento più importante del calcio belga attuale?
«Sicuramente è tra i primi 3 o 4. È vero che Hazard non sta brillando, ma ci sono De Bruyne e Lukaku che stanno facendo vedere cose bellissime e Mertens non è da meno rispetto a loro».
Pensa che con il Napoli possa arrivare a vincere lo scudetto?
«È troppo presto per dirlo. Il Napoli è una squadra che gioca bene ed è in costante crescita. Il campionato è lungo e la Juventus è un osso duro perché riesce sempre ad arrivare a fine stagione con molte energie. Personalmente, però, direi che il Napoli possa vincere lo scudetto».
Si aspetta qualcosa dal mercato?
«Non si può dire cosa manca: ci sono fattori che un club mette insieme un po’ alla volta. Il Napoli sta raggiungendo una stabilità formidabile. Al di là del cammino in Champions League, che si gioca su poche gare, un campionato è fatto di 38 partite. È impossibile dire cosa manca: bisogna metterci impegno e avere fortuna per vincere un campionato».
In Italia gioca anche suo figlio Reno, come mai ha scelto Avellino?
«Ho sempre pensato che in Italia si giochi un calcio tatticamente e tecnicamente di alto livello: l’ideale per un ragazzo giovane che vuole crescere come lui. Gli ho consigliato questa piazza e sono sicuro che gli sarà di grande aiuto per crescere». 

Fonte: Il Mattino

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