L’editoriale di Auriemma: “Il razionalismo di Allegri contro l’estetismo di Sarri”
Auriemma sul Corriere dello sport
“Ce lo ricorderemo a lungo questo campionato. E con gioia, per quanto sia in bilico, quando 12 mesi or sono la Juventus aveva già preso il largo e poteva concentrarsi solo sulla Champions. Stavolta non è così ed è per questo che la Serie A 2017-2018 resterà nella nostra memoria, forse anche perché potrebbe essere interrotta l’egemonia Juventus. Il Napoli è primo da 20 giornate su 22 e lo sta facendo con la disinvoltura di chi non è stato scalfito nemmeno da incidenti gravi (Milik, Ghoulam) e da digiuni prolungati (Hamsik, Mertens). Va avanti gara per gara e non sembra vivere con disagio l’inseguimento feroce della Juventus: quel fiato sul collo in altri tempi avrebbe già sbriciolato la tenuta nervosa della squadra azzurra. Oggi le posizioni sembrano ribaltate, anche alla luce delle frasi che rimbalzano dalle sale stampa. Se Allegri sbotta ricordando che «alla fine vince chi fa più punti e nell’albo d’oro si scrive solo il nome di chi arriva primo», Sarri replica sorridendo che «l’obiettivo del Napoli è sempre la bellezza». Il razionalismo di Allegri contrapposto all’estetismo di Sarri: nelle aule di filosofia sarebbe stato un tema altamente dibattuto. L’argomento è attualissimo, perché chi recita il dogma della “vittoria sempre e comunque”, sembra farlo per aggrapparsi alle certezze del passato, rispetto alla differente realtà di oggi. Il quadro è il seguente: la Juve fa la voce grossa per spaventare chi la precede, mentre così tradisce le intime insicurezze. Anche quando in coro i calciatori bianconeri ricordano che “conta vincere piuttosto che piacere”, lo fanno rivolgendosi ad un ipotetico spartito scritto dal timore di non farcela. E se Benatia dice che «Higuain ha capito che alla Juve fa 20 gol ma vince i titoli, mentre dall’altra parte ne ha fatti 36 in un anno e non ha vinto niente», la sua è una valutazione parziale, irrispettosa dell’impresa che il Pipita ha fatto con la maglia del Napoli. Un giorno in pochi ricorderanno che ha vinto qualche scudetto con la Juve, un evento capitato a tanti, però tutti sapranno del bomber che più di tutti ha segnato in A. E lo ha fatto con la maglia di quel Napoli che un tempo si limitava solo ad “apparire” e oggi ha imparato anche ad “essere”. Un esempio? L’Osservatorio Mondiale sul Calcio ha spiegato come gli azzurri abbiano il giro-palla più rapido d’Europa: mediamente 18.8 passaggi in un minuto, mentre il City è 2° con 17.2 passaggi. Il senso estetico genera invidia in quello pratico, soprattutto quando quest’ultimo si accorge che le due realtà stanno per fondersi in una soltanto: il Napoli”.
La Redazione