Alfredo Pedullà, giornalista di Sportitalia, ed esperto di mercato, ha fatto il punto sulla trattativa Napoli-Politano. “La cosa che più ci fa sorridere è quando si scandalizzano per il semplice motivo che la Juve sia scesa in campo da ieri pomeriggio per un forte sondaggio nei riguardi di Matteo Politano. Partiamo da un presupposto: le alleanze sono il pezzo forte di mercato, esistono da quando c’è il mondo e ci saranno nei secoli. Premesso questo, quando due società sono rivali è normale che si marchino da vicino, potremmo raccontare mille storie e un giorno lo faremo. Premesso questo (bis), confermiamo che la Juve ha pensato e sta pensando a Politano, sia per un’azione di disturbo che per l’eventuale opportunità di regalarsi un altro esterno. Allegri ha detto che nell’anticipo in casa del Chievo potrebbe anche lanciare nella mischia tutti e quattro gli attaccanti. Se lo facesse non avrebbe un ricambio in panchina, tra Pjaca ceduto in prestito e Cuadrado a rischio operazione (ne ha parlato lo stesso Allegri) per la pubalgia che lo affligge. E quindi? E quindi il mercato è fatto di alleanze, nel tentativo di rovinare il raccolto del “nemico”, ma anche per sfruttare un’eventuale opportunità. Lo ha sempre detto Marotta, o no? La Juve avrebbe mille argomenti per definire l’operazione: ha appena chiuso un accordo con il Sassuolo per Lirola, potrebbe mettere sul piatto Orsolini, ma a Iachini non basterebbe. Ecco perché l’opzione Caprari va tenuta in considerazione, il discorso vale per il Napoli, non a caso nella notte la Samp ha organizzato il sorpasso al Chievo per Giaccherini. E se non prendesse Politano, aspettiamo, per la Juve l’azione di disturbo – a prova di qualsiasi goffa smentita – sarebbe già un bel risultato. Traduzione: se non lo prendo, faccio schizzare in alto la valutazione… Il Napoli ha il sì di Politano, vorrebbe formalizzare al più presto quello con il Sassuolo, ma deve portare pazienza. Molta pazienza. Perché se Squinzi non ha ancora detto sì (e il Napoli spera molto), la Juve ha acceso i motori, a fari spentissimi…”.