Younes si presenta ai tifosi: “Il fatto di essere piccolo di statura è stato sempre il mio vantaggio”

Il CdS ci descrive le caratteristiche di Younes.

Un folletto imprendibile, con dribbling sconvolgente e il mancino sempre pronto a confezionare l’assist felpato e filtrante oppure una legnata da bomber: Amin Younes fa parte dell’ultimo scaglione reclutato dal ct tedesco Joachim Löw per la difesa del titolo mondiale in Russia.

«Il commissario tecnico Löw apprezza le mie qualità e mi chiede di andare in dribbling e cercare sempre l’uno contro uno – ha raccontato Younes dopo la Confederations Cup – Ma io sono anche capace di attendere il momento propizio, senza forzare i tempi, rispettando gli schemi studiati nella preparazione della partita».

Col baricentro basso tipico del brevilineo (5 centimetri più alto di Insigne) Amin ha movimenti imprevedibili che stordiscono l’avversario. Per questo, dal suo debutto in Bundesliga con il Borussia Mönchengladbach contro l’Hannover (1° aprile 2012) gli hanno cucito addosso il soprannome di “Dribbler”. «Il fatto di essere piccolo di statura è stato sempre il mio vantaggio perché ho dovuto cercare di farmi valere con altri mezzi – ha sottolineato di recente in un’intervista – Così ho affinato le mie doti naturali che sono il controllo di palla, lo scatto e il dribbling veloce. In ogni caso, quanto a muscoli non sono un peso piuma». Dicono che Amin la genialità l’abbia nel sangue: padre libanese, madre tedesca. Una carriera iniziata nel vivaio del Mönchengladbach, proseguita nel Kaiserslautern fino al 2015 e sfociata nell’Ajax.

«L’Ajax mi ha dato la possibilità di indossare la maglia della Germania – ha fatto notare il numero 11 dei “lancieri” di Amsterdam – E’ stata un’esperienza assolutamente speciale per l’ambiente e la tradizione della società, per la mentalità vincente di chi indossa la maglia biancorossa, per la simpatia e solidarietà dei rapporti nel gruppo».

 

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