Grandi manovre all’interno della Lega Serie A in vista dell’assemblea di venerdì mattina, l’ennesima convocata per il rinnovo della governance dopo nove mesi di commissariamento affidato a #Carlo Tavecchio. Proprio Tavecchio, commissario in carica fino a lunedì prossimo e presidente federale dimissionario, potrebbe essere confermato alla guida dell’associazione dei venti club: si starebbe formando un asse trasversale, e la sua candidatura sarebbe sostenuta dal presidente della Lazio, Claudio Lotito, in una sorta di contropartita per la nomina come amministratore delegato della Lega di Javier Tebas, attuale presidente della Liga spagnola, sponsorizzato dal numero 1 del Torino, Urbano Cairo. In questo scenario vengono ipotizzati come consiglieri di Lega Giulini (Cagliari), Marotta (Juventus), Percassi (Atalanta), Romei (Sampdoria) e Lotito, che farebbe anche il consigliere federale assieme a Fassone (Milan). Ancora non risultano però accordi, la soluzione Tavecchio crea malumori in più di un club e alla fine incideranno anche le dinamiche legate alle elezioni federali di lunedì prossimo. Le alternative per la presidenza restano il subcommissario della Lega, Paolo Nicoletti, l’ex legale del Milan, Leandro Cantamessa, e il presidente del collegio dei revisori, Ezio Maria Simonelli. Alcuni club lunedì hanno provato a portare ai voti proprio Simonelli in un ticket con Tebas ad, ma l’assemblea sulla governance non si è neanche aperta, lasciando spazio al tema dei diritti tv.
Intanto, Giovanni Malagò ci riprova. Dopo aver agitato lo spettro del commissariamento, ora prova la via del dialogo per sbrogliare l’intricata matassa delle elezioni della Figc. Oggi pomeriggio (ore 17,30) i tre candidati Gabriele Gravina, Cosimo Sibilia e Damiano Tommasi saranno ricevuti dal presidente del Coni. Una sorta di consultazione per capire come chi vincerà ha intenzione di governare. «Il tema Federcalcio è stato trattato e a lungo dibattuto nella riunione di giunta. Mi aspetto di fare una chiacchierata con tre persone che conosco bene. Da parte di tutti c’è la constatazione della dinamica particolare con cui si arriva alle elezioni e sulla composizione dei pesi delle alleanze» ha sottolineato Malagò.
Fonte: Il Mattino