Corriere- TURBO NAPOLI”
L’ultima dea è un’«Invincibile» corazzata che da quindici mesi se ne va su e giù per l’Italia a mostrare il suo fascino, a scacciar via qualche fantasma, a lasciare evaporare eventuali ombre ed a liberarsi delle streghe e delle paure apparse qua e là: ventuno vittorie (da ottobre 2016) ma questa ha un peso specifico diverso, ha la consistenza spirigionata da una massa uniforme di muscoli e intelligenza, ha il valore inestimabile d’un gioiello colto in un campo che per altri è stato un deserto aridissimo o brullo (pareggio per la Juventus e per la Lazio) e nel quale solo la Roma (tra le grandi) era stata capace di spingersi oltre. La Grande Bellezza, stavolta, rimane scolpita nella periferia d’una partita cerebrale, un esempio di lucidità e (pure) d’organizzazione difensiva, la dimostrazione d’una varietà d’interpretazione che il Napoli, nella sua maturità, sa esprimere ora ch’è necessario deliziare e anche autorevolmente dominare: 1-0 all’Atalanta, qualcosa di assai simile ad una ossessione, una sorta di tabù che Sarri va a demolire con una domenica double-face, in cui si fondono le anime d’una squadra che, pur restando a trazione anteriore, riesce a governare dalla difesa. Fonte: CdS