Sembra incredibile, ma…col Var aumenta il tempo di gioco!

Il VAR c’è e si vede. Lo dicono i numeri, che sono il passo successivo delle parole. Le confortano e le supportano. Fino a questo momento, sono state giocate 210 partite con il VAR in azione, 198 in serie A (mancano due recuperi) e 12 in coppa Italia, per un totale di 1078 azioni revisionate. Le decisioni cambiate (Overrule) sono state 60 (43 con la revisione in campo, 17 direttamente dal VAR per decisioni oggettive), circa 3 per giornata di campionato in media. Migliorano i tempi d’esecuzione: nella control room, ad inizio campionato impiegavano circa 1’22” per rivedere un’azione, adesso il tempo medio è sceso a 29″, mentre per la On Field Review si è passati da 2’35” a 1’15” di media. Non solo…anche il tempo effettivo di gioco è aumentato! (giochiamo 40 secondi in più rispetto allo scorso campionato) e i minuti di recupero (cresciuti di 10″).

Ci sono stati 11 errori dei quali 7 hanno finito per incidere sul risultato finale. Errori che però non incidono sulla bontà dell’utilizzo del VAR: senza il video, avremmo avuto il 5,6% delle sviste a pesare sul campionato, contro un sicuramente meno incisivo 1%. Sono diminuiti i falli commessi -2,2 a partita, ovvero l’8,8% in meno rispetto alla stagione scorsa, i fuorigioco (-2,37%), sono cresciuti i rigori (+5,5%, c’è ovviamente maggior controllo in area). In calo tutte le voci che riguardano i provvedimenti disciplinari: -18,8% di ammonizioni (delle quali, -14,1 per proteste, – 3,1 per simulazione, -15,6 per comportamento antisportivo), così come scendono i cartellini rossi (-21,6%, con un – 23,5% per il gioco violento).

Fonte: CdS

 

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