Fu la radiocronaca di Enrico Ameri, il 10 gennaio 1960, a tenere a battesimo il Napoli on-air. La prima storica puntata di “Tutto il calcio minuto per minuto”. Bologna-Napoli terminò 4 a 1 per i padroni di casa ma quella fu na vera e propria rivoluzione nelle abitudini degli italiani, probabilmente il primo mattone nella costruzione dell’”industria calcio”.
Lo sviluppo della televisione, gli investimenti nella tecnologia satellitare e il passaggio dall’analogico al digitale hanno poi fatto il resto. Fino agli anni novanta infatti le partite in tv erano solo “in differita”, la messa in onda della sintesi di un tempo della gara in coda a ‘novantesimo minuto’. Per ammirare il talento di Diego Armando Maradona insomma o si andava a Fuorigrotta oppure bisognava accontentarsi dei ‘riflessi filmati’ la domenica pomeriggio. Oggi invece i tifosi hanno a disposizione decine di canali in HD che trasmettono tutte le gare di campionato in contemporanea.
Lo “stadio virtuale” profetizzato da De Laurentiis prese forma nella gara di Intertoto con il Panionios nell’agosto del 2008, prima partita in pay-per-view della storia azzurra. Una realtà ormai consolidata negli anni che ha ancora grandi margini di espansione pensando allo sviluppo della tecnologia della rete mobile attraverso internet. L’avvento del digitale, oltre a cambiare l’offerta e la modalità di visione, ha contaminato anche il processo naturale di trasformazione del linguaggio televisivo. Nonostante il trascorrere del tempo e i cambiamenti è sempre lo stesso denimonatore comune: la passione di milioni di tifosi. Immutato è rimasto il fascino della partita vissuta dal vivo, allo stadio, benché il processo di modernizzazione dei nostri impianti non riesca a tenere il passo della crescita dei mezzi di comunicazione. Un aspetto negativo, contrariamente a quanto si possa pensare, anche per i media in quanto non è immaginabile raccontare la partita dentro uno stadio semivuoto, senza il calore dei tifosi. Toglierebbe alla sceneggiatura uno degli attori principali. Come vedere in tv il concerto del primo dell’anno privato della platea che riempie il Musikverein di Vienna oppure la prima della Scala senza il coinvolgimento appassionato del loggione. Come guardare Lorenzo Insigne correre a braccia alzate verso una curva vuota. ”Scusa Ameri, intervengo dal San Paolo: ha segnato il Napoli”.
Fonte: sscnapoli