Cinque giorni senza calcio. Una tortura per Roberto De Zerbi che di questa sosta avrebbe fatto volentieri a meno: «E’ proprio così: per me inizia lo stress, perché io senza calcio mi stresso». Avrà modo comunque per tenersi impegnato anche in questo periodo, magari gettando le basi, insieme al presidente Vigorito, per altri colpi di mercato. Per ora si gode questo momento in cui la sua squadra è riuscita a cogliere due vittorie di fila e a ridurre il gap dalle squadre che la precedono in classifica. E’ come se improvvisamente si fosse accesa una nuova luce nella squadra, una luce che prima non c’era. «E’ così, non possiamo negarlo: Lucioni ha cambiato la squadra. Lui è stato davvero sottovalutato finora come calciatore, ma è un leader anche sotto il profilo psicologico. Per di più la squadra in questo momento si è avvalsa di gente fresca come Brignola, Djimsiti, lo stesso Billong, che ha esordito contro la Sampdoria». A proposito dell’ex Maribor, che l’ultima partita l’aveva giocata in Champions contro il Siviglia il 6 dicembre scorso (1-1), è parso subito tirato a lucido e in grado di dare una buona mano alla difesa giallorossa. «Ha fatto bene, è un ragazzo sveglio e ha fame – ha detto De Zerbi -. Pensate che al primo allenamento aveva già imparato qualche termine calcistico italiano che gli consentisse di allenarsi meglio col gruppo. Questo la dice lunga sul ragazzo, ma faccio i complimenti anche a chi l’ha scelto in società». E’ soddisfatto il tecnico bresciano e lo dice apertamente. Elogi arrivano a tutti i suoi ragazzi, soprattutto a quelli che sembravano già sul piede di partenza: «Hanno fatto una gran partita Memushaj, Costa, Viola. Di Coda non c’è neanche bisogno di parlare. Diciamo che i calciatori oggi si sentono più consapevoli di potersi ritagliare uno spazio in questa massima serie».
Fonte: CdS