Il gol gli sfugge da otto partite, una rarità per Callejon che oltre a giocare sempre segna spesso, manca lui all’appello dopo che si sono sbloccati Hamsik e Mertens. Lo spagnolo in quanto a presenze finora non si è smentito: l’unico sempre schierato da Sarri dal primo minuto in campionato e coppe. «Mi piace giocare e sto bene in campo, il mister mi dice che mi stanco quando non gioco. Adesso sono un po’ a secco ma sono contento, sto lavorando per la squadra», ha detto in un’intervista a Canale 8.
Neanche a dirlo è lui lo stakanovista del gruppo azzurro, esattamente come negli anni precedenti: 29 partite (19 di campionato, otto di Champions e due di coppa Italia). Ha messo insieme 2469 minuti (16 partite intere, 13 volte sostituito), secondo come minutaggio alle spalle di Koulibaly (2547 minuti): il difensore franco-senegalese ha giocato 27 partite ma intere senza sostituzioni.
Callejon in coppa Italia ha giocato centravanti, ruolo dove si adatta ma che non esalta al meglio le sue caratteristiche: la sua posizione ideale resta quella di esterno destro, laddove riesce a spingere in fase offensiva e nello stesso tempo a dare un grande contributo in fase difensiva. «Sarri ha dato mentalità e gioco a questa squadra, stiamo giocando bene e lavorando, ma dobbiamo essere ancora più forti per provare a vincere lo scudetto», ha detto svelando i suoi obiettivi.
L’ultima rete in campionato al Sassuolo, il 29 ottobre, poi lo stop: poco più di due mesi senza gol, un digiuno che vuole interrompere domani pomeriggio al San Paolo contro il Verona, ultima partita prima della sosta di gennaio. Un gol speciale, sarebbe infatti il numero 70 in maglia azzurra per lo spagnolo al quinto anno in maglia azzurra: arrivò con Benitez, poi sembrava a un passo dall’addio e invece stregato da Sarri è rinato e ha anche rinnovato il contratto con il Napoli. «Benitez ha portato tanti giocatori forti, ha reso il Napoli più forte di quello che era, poi Sarri ha cambiato la mentalità di tutti. Sono contento di questi anni e di queste partite con il Napoli». Nei primi quattro anni ha saltato solo due partite, uno score spaventoso che sta ripetendo questa stagione finora caratterizzata da un percorso netto: in totale sono 235 presenze in maglia azzurra. Il segreto è l’allenamento, Josè lo affronta sempre al meglio, fondamentale poi è il lavoro di prevenzione svolto con lo staff medico e il tempo dedicato prima di ogni seduta agli esercizi posturali. Un vero atleta, a 360 gradi: tutto campo e famiglia,un professionista straordinario. Perfettamente integrato nel gruppo, legatissimo a Hamsik e Insigne. «Per noi è importantissimo questo suo traguardo: Marek è contentissimo, bisogna averlo cosi carico come sempre: deve firmarmi la maglia. Lorenzo è fortissimo, mi conosce bene e sa che sono sempre lì».
Nelle ultime settimane l’improvviso appannamento davanti al portiere avversario: troppi errori per uno come lui solitamente molto freddo anche in zona conclusiva. Fondamentale per il tridente di Sarri, insostituibile per l’equilibrio che riesce ad assicurare alla squadra, intesa perfetta con Mertens e Insigne. Il tridente leggero è uno dei punti di forza del gioco del tecnico toscano anche se nell’ultima fase il contributo in fase realizzativa dei tre attaccanti è stato al di sotto dello standard abituale. Callejon con l’Atalanta è rimasto ancora una volta a secco, anche se nel primo tempo ha chiamato ad un grande intervento Berisha. Appuntamento rimandato, il Verona è avvertito. La corsa scudetto con la Juve prosegue. «Per come siamo adesso in classifica è così: l’Inter si è un po’ staccata e anche la Roma, ma fino alla fine ci saranno. Vogliamo provare a vincere questo scudetto per tutti, noi, la società, la gente. Higuain? Qui è stato un grandissimo calciatore, poi il calcio è cosi, ognuno ha i propri pensieri. Lui è andato lì, noi siamo rimasti qui».
Fonte: Il Mattino