Il Napoli chiude il 2017 con il titolo puramente statistico di campione d’inverno, titolo che di per se non vale niente ma che, in 7 casi su 10, ha rappresentato solo l’anticipazione della futura squadra campione d’Italia. Negli ultimi anni è stato sempre così, salvo l’unica eccezione di due anni fa, triste per noi perché al titolo d’inverno non seguì lo scudetto. A questo proposito sia di buon auspicio la cabala secondo cui la sequenza dopo i titoli d’inverno del Napoli ha avuto il seguente andamento: scudetto (86/87), secondo posto (87/88), scudetto (89/90), secondo posto (2015/16)… Per quanto i record collezionati dagli azzurri ed il mezzo tricolore possano comunque renderci orgogliosi dei Sarri’s boys, che hanno bissato il girone di ritorno dello scorso campionato chiuso con 48 punti conquistati, sembra giunto il momento per suggellare tre anni di lavoro con il titolo che manca da quasi un trentennio. La strada intrapresa sembra quella giusta anche in considerazione del fatto che il titolo di campione d’inverno, rispetto a quello di due anni fa, non sembra frutto del caso fortuito e fortunato, bensì il coronamento di un percorso ben delineato sin dalla scorsa estate. La strada è altresì ancora lunga e piena di insidie, con la Juve che, non paga di sei scudetti consecutivi, è l’unica avversaria che riesce a tenere il passo degli azzurri. Guai, quindi, a sentirsi appagati e irraggiungibili, guai a concedere anche mezzo passo falso all’avversario di turno, guai ad accusare il benché minimo calo di concentrazione. Imperdonabile sarebbe anche non sfruttare la finestra invernale di mercato per intervenire laddove è innegabile che ci sia bisogno, come lo stesso Maurizio Sarri ha ammesso al termine della partita di Crotone. La cronaca del match, ci consegna un successo di misura che porta la prestigiosa firma di capitan Hamsik, leader indiscusso della squadra, calciatore maturo e dall’enorme talento attorno a cui si sta costruendo il grande sogno tricolore, mattone dopo mattone. Un capitano vero che non tentenna mai nel metterci la faccia che oramai è sempre più tutt’uno con la città di Parthenope. Non sono mancate le polemiche per il presunto fallo di mano di Mertens, non sanzionato con la massima punizione e chi ha alimentato le polemiche ha scientemente sorvolato sul rigore solare non concesso agli azzurri per evidente fallo su Koulibaly, avvenuto ben prima dell’episodio incriminato in area napoletana. Rispediamo la mittente tutte le polemiche e ci godiamo il primato all’intergiro, un primato meritato che premia gli sforzi e la passione di tutti: Maurizio Sarri ed i suoi ragazzi, la società azzurra e la tifoseria che non aspetta altro che dare il via alla festa. Che questa magnifica storia, questa volta, abbia il lieto fine. Avanti Napoli, Avanti!
Riccardo Muni