Turnover sì, turnover no. Emiliano Mondonico non ha dubbi e lo dice a Il Mattino: «Il turnover è un nemico perché dividere un gruppo tra titolari e riserve significa posizionare mentalmente i giocatori su livelli diversi. Sarri ha esagerato con i cambi contro un’Atalanta che ha giocato molto bene e si è qualificata con merito. La sconfitta è dunque figlia del turnover, le seconde linee non hanno brillato anche perché poco abituate a giocare e, una volta sotto, non hanno avuto una reazione d’impeto perché, giocando poco, non hanno una motivazione massima». Mondonico va ancora più a fondo: «Le eliminazioni dalla Champions e dalla Coppa Italia devono essere per il Napoli piccoli campanelli d’allarme. Gli azzurri devono capire che se non si dà il massimo si può perdere contro chiunque. Non so se gli altri obiettivi sono stati presi sotto gamba o se sono sfumati in modo banale, ma a questo punto diventa quasi un obbligo puntare tutto sul campionato. Non credo alla favola dei vantaggi di giocare ogni sette giorni e di avere un calendario meno affollato. Una grande squadra deve gestire più impegni e tenere l’intero gruppo motivato».
