Il patron azzurro, Aurelio De Laurentiis, è soprattutto un noto produttore cinematografico, colui che ha inventato il cosiddetto cinepanettone. Dal primo e più famoso Vacanze di Natale del 1983, fino al collage Super Vacanze di Natale, attualmente in programmazione nelle sale cinematografiche, don Aurè ha saputo sfornare, con cadenza annuale, una serie di commedie leggere, in grado di regalare leggerezza al pubblico dei cineasti, nei giorni in cui tutto sembra fermarsi. Fino alla passata stagione, anche il campionato di serie A osservava un periodo di stop tra Natale e l’inizio del nuovo anno, per ritornare in prossimità dell’Epifania che, come recita il vecchio adagio, tutte le feste si porta via. Quest’anno, viceversa, sarà ancora campionato prima che l’alba del nuovo anno veda il suo compiersi, con il turno che ci dirà la squadra campione d’inverno. Un titolo puramente simbolo, di quelli che non si trovano annotati negli almanacchi, al contrario di quanto succede in Argentina dove il campionato si articola in due mini tornei: quello di apertura e quello di clausura. In Italia, la squadra che chiude il girone di andata in testa alla classifica, solitamente, vince lo scudetto. L’unica eccezione, per noi triste, risale a due stagioni fa, quando il Napoli, che aveva conquistato il titolo platonico di campione d’inverno, arrivò secondo alle spalle della Juventus. La lotta per il titolo d’inverno, riguarda ancora Napoli e Juve, distanziate di appena una lunghezza e ben lontane dalle altre inseguitrici che cominciano a perdere terreno. Natale a Napoli sembra il titolo del cinepanettone che non uscirà nelle sale cinematografiche ma sarà riservato ai soli tifosi del ciuccio. Neanche il tempo per gioire per la vittoria in rimonta ottenuta nel giorno dell’antivigilia di Natale contro la Samp; nemmeno il tempo per commentare e rivedere il gol numero 116 di capitan Hamsik, re dei goleador del Napoli di tutti i tempi e rivivere le emozioni legate al ritorno a Napoli di Fabio Quagliarella, a cui tutto lo stadio San Paolo si è stretto in un grande abbraccio. Senza soste e senza tregua sarà nuovamente calcio giocato. Per arrivare al giro di boa da primo della classe, il Napoli deve espugnare il campo del Crotone, squadra attualmente allenata da Walter Zenga. Vietato abbassare la guardia, vietato pensare di avere già incassato i tre punti. Vietato, in altri termini, giocare con sufficienza ed avere cali di concentrazione. Occorrerà, viceversa, una prova di maturità che sia indice di una crescita finalmente completa. Chi, al pari della squadra azzurra, dovrà dare segnali di crescita e maturità è la società in riferimento alla imminente campagna di rafforzamento di gennaio. Se due anni fa il sogno scudetto sfumò, infrangendosi con il gol di Zaza ed il palo colpito da Mertens contro il Milan, sette giorni dopo, fu anche responsabilità di chi non riuscì a piazzare un paio di colpi di mercato che avrebbero potuto agevolare il lavoro di Maurizio Sarri. Milik e Ghoulam sono ancora fermi ai box e, se anche ritornassero in tempi brevi a disposizione del loro allenatore, necessiterebbero di non poche settimane per ritrovare la piena forma. Pensare al futuro puntando su giovani di buona prospettiva va bene, ma guai a non pensare anche al campionato in corso ed alle esigenze immediate della squadra. Errare è umano, perseverare è diabolico: scelga il nostro presidente da quale parte stare e se davvero è riuscito a fare tesoro degli innegabili errori di ventiquattro mesi fa, che ancora bruciano sulla pelle dei tifosi napoletani. Avanti Napoli, Avanti!!!
Riccardo Muni