Un piccolo stralcio della lunga intervista rilasciata da Fabio Cannavaro al Il Mattino
Vero che c’è la fila di giocatori che vorrebbero venire in Cina a giocare?
«Sì, mi hanno proposto di tutto e di più. Moltissimi della serie A. Solo Icardi mi ha detto di no perché all’Inter sta bene e voleva restare a Milano per il progetto che gli piace».
Scusi, quindi anche Mertens sarebbe venuto?
«Lui si chiama Ciro sul serio, non è un soprannome, ed è nato solamente per caso in Belgio…».
Koulibaly, in un forum al Mattino, ha spiegato che la cosa più importante per un difensore del Napoli è seguire il pallone. Per lei una specie di bestemmia?
«Io penso che il pallone da solo non va in porta. In area il difensore deve avere sempre un punto di riferimento. È vero che si gioca di reparto, ma io sono di quel concetto lì. Penso che bisogna sempre sentire l’avversario. Per me il difensore deve innanzitutto sapere difendere».
Koulibaly è uno degli insostituibili di Sarri?
«Non è l’unico. Però penso che Koulibaly in difesa mantiene un reparto spesso da solo. È forte nella testa oltre che nel fisico».
Resterà ancora a lungo l’unico difensore ad aver vinto un Pallone d’oro?
«Mi importa averlo vinto, non essere l’unico. Fu un anno particolare perché i favoriti erano Henry che ebbe una stagione disastrosa e Zidane che rovinò tutto nella finale di Berlino con la testata a Materazzi. Per vincere questo trofeo bisogna farsi trovare al posto giusto. E io mi feci trovare al posto giusto. Però è vero che se in quasi 60 anni sono stato l’unico difensore vero ad essere premiato, un motivo ci sarà. La nostra scuola è stata sempre avanti a tutti: oggi però al difensore viene detto che quasi quasi deve quasi fare il regista».
Fonte: Il Mattino