GdS – L’integralismo di Sarri in fondo un senso ce l’ha

Il Napoli di Sarri ha battuto ieri sera l’Udinese, qualificandosi così ai quarti di finale di Coppa Italia. L’allenatore azzurro ha scelto di mandare in campo dal primo minuto la cosiddetta seconda fascia. Attuando un turnover a largo raggio. Ma questa sua scelta non ha pagato, come spiega oggi La Gazzetta dello Sport.

“L’integralismo di Maurizio Sarri, tutto sommato, un senso ce l’ha. Considerato che per battere l’Udinese ha dovuto scomodare dalla panchina Dries Mertens e Lorenzo Insigne. Che avrebbe tenuto volentieri a riposo nell’impegno di Coppa Italia. Invece ha dovuto per forza di cose ricorrere a loro due per sbloccare la partita e accedere ai quarti di finale dove affronterà la vincente di Atalanta-Sassuolo in programma oggi pomeriggio. Troppo tenero Ounas, e poco incisivo Giaccherini, all’esordio quest’anno dal primo minuto, per impensierire la difesa friulana. E allora per evitare un’altra delusione, dopo l’eliminazione dalla Champions League, Sarri è ritornato sui propri passi, inserendo a inizio ripresa la coppia che, poi, avrebbe completato l’opera”.

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