Tanta rabbia da parte dell’Avellino che Lorenzo Laverone ha sfogato sferrando un calcio a una vetrata, rientrando negli spogliatoi a fine gara: grave ferita al polpaccio suturata con una decina di punti e almeno un mese di stop forzato per il difensore che ha offerto un’altra buona prestazione, dopo quella di Cittadella dove aveva realizzato due reti per il pareggio finale.
Il calciatore ce l’aveva contro il mondo, infilandosi nel sottopassaggio, ha urlato di tutto ai compagni, con l’immensa rabbia che aveva dentro, in particolare verso Camarà che, negli istanti finali della gara, non gli aveva servito un pallone da infilare solamente in rete. Quel calcio che avrebbe voluto dare alla palla lo ha indirizzato, invece, contro la porta a vetri che divide l’accesso in campo con quello verso gli spogliatoi. Il piede è rimasto incastrato: una scena drammatica per i compagni, per gli avversari, per la terna arb itrale, urla e fasi concitate, con il sangue che schizzava mentre i sanitari tentavano di bloccare l’emorragia. Due profonde ferite al polpaccio destro per il giocatore subito trasportato in ospedale dove gIi sono stati applicati una decina di punti di sutura. Laverone dovrà restare fermo per almeno un mese. Un’altra assenza che si aggiunge alle numerose, quelle dei lungodegenti, che Novellino è costretto a contare ormai da tempo.
NOVELLINO. Ennesimo pareggio per gli irpini ma la vittoria sarebbe stata meritata. Novellino s’accontenta lo stesso: «Il punto è comunque buono anche se io volevo vincere, come tutti i miei giocatori che hanno affrontato la gara con forza di volontà e determinazione. L’approccio è stato immediato, siamo riusciti a trovare le misure giuste per evitare le insidie, provando il gol in più occasioni, trovando un portiere in grande vena sulla nostra strada. Il pareggio lascia tanta amarezza ma abbiamo poco da rimproverarci. Non mi sento di condannare nessuno, dico che questa è la strada giusta per andare avanti perché l’Avellino ha qualità e potenzialità per affrontare il prosieguo del campionato senza tante sofferenze. I ragazzi hanno dato tantissimo, non posso muovere appunti, anche se l’unica vera disattenzione è costata un gol. Avevamo, però, una retroguardia inventata con Laverone arretrato sulla linea dei difensori. Lorenzo si è arrabbiato moltissimo per la mancata vittoria sfogando con quel calcio alla vetrata. Purtroppo s’è fatto del male da solo e dovremo fare a meno pure di lui. Ormai non mi sorprende più niente, ne stanno capitando di tutti i colori in questa stagione. Mi auguro solo che il periodo negativo finalmente si concluda perché tra infortuni, vittorie che non arrivano, processi sportivi e polemiche tra società e tifosi, la tranquillità è diventata merce rara. Non ci demoralizziamo e proseguiamo con tanta determinazione: primo a poi la ruota dovrà girare pure dalla nostra parte».
Il suo incrollabile ottimismo è condensato nella previsione: «Mancano due partite al termine del girone di andata, vogliamo chiuderlo con 28 punti», annuncia il tecnico. Fatto un po’ di conti, con gli attuali 22 in classifica, l’Avellino dovrà vincere sul campo dello Spezia, giovedì sera, e in casa contro la Ternana per centrare la previsione.Corriere dello Sport