Edicola sportiva – CdS Campania “CANTA NAPOLI”. Quando c’è Koulibaly!

 

Quando c’è Koulibaly , c’è anche poca “trippa” per i bomber avversari. Li prende al lazo, sradicando perentoriamente il pallone dai loro piedi,e se li rincorre riesce a disinnescarli nello spazio di pochi metri. Anche quando è in netto svantaggio e deve vedersela con scattisti puri. E non c’è tipologia d’attaccante che possa soffrire, dai piccoletti sguscianti, ai bisonti d’area. Ma come fa Kalidou? Semplice (solo a vedersi però, perché quel tipo d’interventi non è per gente comune): ha forza fisica smisurata ed una personalità tale da sorreggerla per intero. Piedi e testa che di concerto fanno meraviglie e, non di rado, le sue chiusure perentorie hanno generato applausi a scena aperta. Dotato non di semplici leve, ma di arpioni talmente complicati da evitare che i più, conoscendolo, adesso provano a tenersi lontani dal suo raggio d’azione (per poi incappare in Albiol che, come si direbbe da queste parti, non è nemmeno lui tanto “doce ‘e sale”). Ben lontani da quella porzione di campo che raramente diventa terra di scorribande. Ne sanno qualcosa anche i più smaliziati “predoni”, in tanti contro il franco-senegalese non l’hanno spuntata. E sì che anche nel corso di questa stagione sono stati imbrigliati diversi habitué del gol: hanno dovuto fare i conti con lui i vari Immobile, Dzeko, lo stesso Icardi, attuale capocannoniere. Ma poi, la lista è davvero lunga e va estesa anche alle precedenti stagioni. Piccola insignificante macchiolina: quel recente gol di Higuain al San Paolo che ha lasciato inevitabilmente scorie, da valutare però come un concorso di “colpa” fra lui e Mario Rui. Oggi c’è Belotti: il Gallo aveva segnato giusto un anno fa (finì 5-3 a Fuorigrotta), ma Kalidou era infortunato. 

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