L’approfondimento di Riccardo Muni: “Un po’ di chiarezza”

Il momento attuale del Napoli non può definirsi brillante, un punto nelle due ultime partite casalinghe e zero gol realizzati, sono un bottino che lascia l’amaro in bocca. Nel mezzo, la delusione per una sciagurata Champions, inconsciamente sacrificata dai Sarri’s boys, sull’altare di uno scudetto tutt’altro che agevole da conquistare. Inevitabile un po’ di depressione e qualche malumore tra i tifosi azzurri mentre i media si sono scatenati in una pioggia di critiche, probabilmente covate per settimane e settimane. Di pessimo gusto il doppio titolo del quotidiano Libero che, con un tentativo goffo di fare ironia, con un uso distorto della lingua napoletana, ha finito per rimediare solo figure barbine. Mentre si celebra il nulla e si sbeffeggiano alcune dichiarazioni di Maurizio Sarri, scopriamo che anche l’invincibile Inter, alle prese con le coppe, può andare in difficoltà anche contro una compagine di terza categoria. Ma allora forse non è sbagliato affermare che senza coppe…è un altro sport! Cercando di essere obiettivi, svestendo i panni del tifoso, inguaribile ottimista per definizione, diamo un’occhiata alla classifica e scopriamo che il Napoli è attualmente secondo, ad una sola lunghezza dalla capolista, l’Inter appunto, con 39 punti in cassaforte. Un risultato di tutto rispetto, soprattutto se confrontato con i dati statistici degli ultimi otto campionati. Fa eccezione la stagione 2013/14, in cui la Juve stabilì il record di punti chiudendo a quota 102 ed avendo 43 punti dopo le prime 16 giornate. Nei rimanenti sette tornei, la squadra capolista alla sedicesima giornata aveva conquistato non più di 39 punti: la Juve, sia nel campionato scorso che nel 2014/15. Nelle altre stagioni, a partire da quella 2009/10, la squadra capolista, nelle prime sedici partite, aveva totalizzato i seguenti score: 38 punti nella stagione 2012/13 (ancora la Juve); 36 punti nelle stagioni 2009/10 (l’Inter), 2010/11 (il Milan) e 2015/16 (l’Inter); 34 punti nella stagione 2011/12 (la Juve). Va sottolineato che, tranne che nella stagione 2015/16, le squadre in questione conquistarono il titolo di campione d’Italia. Il raffronto è stato volutamente fatto con la squadra capolista proprio per enfatizzare maggiormente il risultato sportivo ottenuto dal Napoli. Sono da sempre un sostenitore del valore dei numeri, che esprimono sempre qualcosa di più del valore oggettivo che possiedono. Basta solo volerli guardare e farlo con la dovuta attenzione.

Allenamento Napoli

Snocciolando i numeri, notiamo che la linea difensiva di Sarri è la migliore del campionato e l’attacco, attualmente osservato speciale dal comitato accusatorio del ciuccio, è secondo solo a quello della Juventus. Fino alla passata stagione, si diceva che la squadra azzurra incassava troppi gol, ritenendo questo aspetto fondamentale per diventare una squadra vincente. Adesso che il tecnico nativo di Bagnoli ha finalmente trovato i giusti meccanismi difensivi, l’opinione pubblica ha cambiato idea, ritenendo la fase difensiva ininfluente ai fini della lotta scudetto. Questione di direzione del vento, che ha altresì fatto svuotare il carro di Maurizio Sarri, dopo che molti estimatori di facciata hanno ritenuto scomodo restare per spingere il carro oltre la salita del momento. Sarebbe da ciechi non vedere il momento di flessione che sta attraversando la squadra partenopea, tuttavia ritengo che un momento negativo sia fisiologico per ogni squadra. Lasciarsi andare allo sconforto ed al disfattismo non aiuta la squadra ed il suo allenatore a superare il momento. Criticare è sacrosanto, tuttavia ritengo che sia meglio e più difficile farlo quando le cose vanno bene, piuttosto che in momenti come questi, in cui occorre fare quadrato attorno alla squadra invece di mettere il cosiddetto carico da undici. Questione di opinioni, naturalmente. Cambiando discorso, i social sono croce e delizia dei tempi moderni e permettono a chiunque di dire tutto ciò che gli passa per la testa, con l’estrema facilità garantita dalla famigerata tastiera. Tuttavia, non è passato inosservato il comportamento vergognoso dello juventino Sturaro nei confronti di un dodicenne napoletano, poco più che un bambino! Quest’ultimo ha sicuramente sbagliato ma le frasi scritte dal calciatore di Allegri meriterebbero una punizione. Se il mettersi al pari livello di un dodicenne pone Sturaro su un livello di immaturità senza precedenti, i riferimenti a Gomorra denotano la sua indole qualunquista e razzista…e sarebbe questo l’aspetto che andrebbe punito. Dell’accaduto la Juventus fa finta di niente mentre il diretto protagonista, costretto a scusarsi per questioni di convenienza, ha fatto persino peggio perchè ammettendo di avere agito secondo il proprio istinto ha implicitamente ammesso di avere istinto razzista e qualunquista. Non ci meravigliamo di tutto ciò, poiché in Italia si usano pesi e misure differenti a seconda di chi subisce il razzismo. Se chi ha offeso la memoria di Anna Frank è stato giustamente messo alla gogna mediatica, si lascia impunito un sindaco leghista (di un piccolo comune della Toscana) che ha recentemente affermato che la disparità di stipendio dei medici calabresi rispetto a quelli dell’Emilia Romagna è cosa buona e giusta poiché i primi sono senz’altro meno bravi dei secondi. Sembra tutto normale, sembra tutto uno scherzo ma così non è. E noi mai ci rassegneremo e continueremo sempre a denunciare! Avanti Napoli, Avanti!

 

Riccardo Muni

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