Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha parlato a Il Mattino. Tra i tanti argomenti toccati, uno su tutti, Sarri, il suo allenatore.
Sabato c’è il Torino. Perché due anni fa non prese Mihajlovic?
«Perché in quei giorni mi stavo innamorando di Maurizio Sarri e vedevo e rivedevo le due gare che il suo Empoli aveva giocato contro di noi. Lo incontrai e mi diede un senso di serenità operaia e mi convinse della sua onestà intellettuale e della sua umiltà. E mi fece molto ridere quando disse: guardi che io le prime sei o sette le perdo. E questo mi fece mettere da parte tutti gli altri».
Berlusconi si dice suggerisse la formazione persino a Sacchi. Lei questa tentazione l’ha mai avuta?
«Sarri è più unico che raro e gli ho sempre dato il massimo della fiducia e quindi non posso insegnare a un maestro di quel tipo di calcio cosa fare. È lui che deve insegnarlo a me. E in tre anni mi ha insegnato tanto».
La clausola da 8 milioni la preoccupa? O vede un lungo futuro con lui?
«Mai preoccupato di nulla nella mia vita. Reja, Mazzarri, Donadoni, Benitez dal rapporto con noi si sono avvantaggiati. E anche il Sarri si è elevato al rango di allenatore di primo livello».
Quindi?
«Io sono un uomo concreto, se gli altri vogliono rimanere con me sono più che ben accetti. E Sarri in particolare perché è una persona perbene».