Niente cali di tensione, il City è in Ucraina per vincere. Parola di Pep Guardiola. E non importa se tra pochi giorni si gioca il derby contro il Manchester United dell’eterno rivale Jose Mourinho, gara che potrebbe – potenzialmente – chiudere il discorso Premier a metà cammino. «Noi siamo venuti in Ucraina per vincere e vi prometto che faremo del nostro meglio – afferma Guardiola -. Siamo felici di essere qui, ci contiamo al nostro prestigio. Dobbiamo mostrare rispetto a noi stessi, allo Shakhtar, al Napoli e alla competizione. E lo faremo».
LE SCELTE. Detto fatto. E in realtà si profila un City altamente competitivo. L’unico titolare rimasto a casa – oltre ai lungodegenti Mendy e Stones e allo squalificato De Bruyne – è David Silva. Guardiola dice che ha «un piccolo problema» ed è altrettanto vero che quest’anno raramente è partito titolare per tre volte in una settimana. Poi, è chiaro, un certo turn over c’è di diritto per chi si qualifica con due giornate d’anticipo. Tra i pali, Bravo – titolare lo scorso anno e numero uno per due stagioni al Barça, scusate se è poco – al posto di Ederson. Danilo dovrebbe giostrare a sinistra al posto di Delph. Gundogan, nazionale tedesco, e Yaya Touré (trenta e passa gare da titolare lo scorso anno) rilevano la coppia De Bruyne-David Silva. A sinistra, Bernardo Silva, pagato 75 milioni in estate. E davanti Jesus, che non sarà la prima scelta ma è lo è perManc Tite nella nazionale brasiliana.
LA STRISCIA. Ma vi sono altri motivi per credere a Guardiola. L’ultima sconfitta del Manchester City in tutte le competizioni risale ad aprile e alla striscia Pep ci tiene. Così come vuole allungare la serie di 20 vittorie consecutive (contando quella ai rigori contro i Wolves in Coppa di Lega). E c’è un’altro punto. All’andata, almeno per un tempo, il gioco di Paulo Fonseca ha messo in crisi il City come quest’anno non è stato capace di fare nessuno, salvo il Napoli. Questa è un’occasione per Guardiola per registrare progressi e contromosse. Guardiola ha scavallato da poco le 100 gare in Champions. «Ovviamente ho grandi ricordi e spero di farne altre 100 – afferma -. Vi chiedo però una cosa: evitate i paragoni tra il Barcellona e il mio City. Noi siamo una squadra giovane, lavoriamo da troppo poco tempo assieme per essere paragonati a quel Barça. E finora non abbiamo vinto nulla». Speranze dello Shakhtar appese a un filo. Un pareggio basta, ma Fonseca vuole vincere. Grattacapo Taison, in dubbio fino a ieri pomeriggio. Se non ha ricadute sarà regolarmente in campo.
Fonte: CdS