C’è una data sul calendario e l’hanno cerchiata d’azzurro.
Poi ognuno fa a modo suo, perché mica sono tutti uguali i calciatori e quando Milik per la terza volta lo dice («il venti maggio si chiude il campionato e noi vogliamo rientrare e poter festeggiare, perché allo scudetto noi tutti ci crediamo»), «Si vede che Arek è da poco tempo qua, è la quarta volta che pronuncia quella parola». Ci sono cose che si fanno e (possibilmente) non si dicono e Ghoulam, che ha imparato la lezione, ignorando tutto ciò ch’è all’orizzonte, si lascia andare ad un dribbling su qualsiasi argomento: «Sto bene ma potrei stare meglio: non so quando rientrerò, non dò scadenze, abbiamo uno staff medico composto da autentiche eccellenze e sono ottimista. Mi manca tanto il campo ed allora mi travesto da tifoso e sono qua, al fianco dei compagni, a sostenerli. Ce la sto mettendo tutta, ovviamente, e spero di fare in fretta: mi dà fastidio dover vivere questa condizione, io che sono una persona attiva e che ho sempre il desiderio di mettermi in discussione, di non restare passivo. Ma il destino così ha voluto. E quanto al rinnovo, per serietà, non parlo».
Fonte: CdS