Possesso, aggressività, gioco sempre propositivo: questo è il Napoli quando sta bene. Anche contro il Manchester City, per esempio, il corpo era apparso a un certo punto stanco, ma si riconosceva l’anima. Gli azzurri finirono travolti dal team di Pep Guardiola ma si intuiva cosa avrebbero voluto fare se avessero avuto le forze fino alla fine. Con la Juve non è andata così: il Napoli è stato colpito mentre correva in avanti mostrando una certa crisi di condizione degli uomini che devono fare la differenza. I test delle ultime settimane annunciavano una squadra più fresca rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Il punto è che in questa fase, si paga il prezzo della impossibilità di calibrare una crescita progressiva della condizione. Poiché c’era di mezzo Nizza e il preliminare di Champions, il Napoli ha dovuto fare una preparazione differente rispetto al passato perché bisognava raggiungere subito un certo livello di brillantezza e intanto caricare per l’inizio del campionato. Non facile. Morale: negli ultimi tempi, anche a lungo con il Milan e con l’Udinese e nel primo tempo con lo Shakthar, il Napoli ha giocato sotto ritmo. Il gol di Higuain nasce da due sprint in velocità persi a centrocampo e in difesa, oltre che dalla palla malamente perduta da Insigne. Dunque, gambe stanche e fiato corto. Come riprendersi? Il preparatore Francesco Sinatti sa bene che prima della sosta invernale sarà difficile poter veramente lavorare sulla condizione. Bisogna andare avanti dosando le energie: allenamenti senza eccessivi sforzi e tanta terapia di recupero, con massaggi e lavoro in palestra.