CdS – R. Auriemma: “Al Napoli manca il piano B”
L’editoriale di Raffele Auriemma sul CdS:
“Era prevedibile, era inevitabile. Il calo fisico del Napoli, messo a nudo dalla Juventus al San Paolo, è il frutto di un logorio progressivo che la squadra già da qualche partita stava mostrando attraverso un’inesorabile flessione di rendimento. Tra Chievo, Milan, Udinese e Juventus, soltanto 3 gol per un gruppo che fino alla settima di campionato stava portando la media di 3 gol, sì, ma a partita. La media-reti è calata mentre si sviluppava l’annebbiamento fisico e nervoso mostrato soprattutto dai tre giocolieri in attacco. Dries Mertens è il simbolo del Napoli che ha smesso di essere brillante e arrembante: 7 gol ha segnato nelle prime 7 partite di campionato e solo 3 nelle 8 successive. Idem Callejon, 4 gol nelle prime 6 gare e solo 1 nelle successive 9, così come Insigne: 3 reti nelle prime 8 e 1 nelle restanti 7. Sono affaticati ed era immaginabile che non potessero durare così tanto, per durata e struttura fisica. Callejon pesa 73 chili, Mertens 61 e Insigne solo 59: la leggerezza è una prerogativa di vantaggio se sfruttata al massimo nel periodo medio, poi si depaupera a gioco lungo. I pesi massimi reggono di più allo sforzo, differentemente da quelli “leggeri” i quali necessitano ogni tanto di un pit stop. Il “trio” non si è mai fermato, ne ha giocate 22 su 22, con Insigne che vanta una media di 83,7 minuti a partita, Callejon 83,4 e Mertens 82,7. Anche Ghoulam manteneva una percentuale simile, anzi superiore (86,3 minuti di media a gara) prima di spaccarsi il crociato alla 17esima partita stagionale. Al Napoli va riconosciuto il premio Nobel per la generosità, ha dato tutto, mettendo anche due calciatori (Milik e Ghoulam) sull’altare del sacrificio in direzione scudetto. Ha speso ogni energia, le ultime anche venerdì con la Juve. Due esempi su tutti: Insigne ha tirato 8 volte (5 in porta) senza segnare, Higuain di tiri ne ha fatti 2 (entrambi in porta) e ha segnato il gol della vittoria. Era prevedibile, era inevitabile che con il calo fisico si appannasse anche la fantasia dei tre giocolieri e con essa crescesse il numero delle squadre in grado di bloccare il fin troppo riconoscibile modulo di Sarri. Al Napoli manca il “piano B”, quello che si stava perfezionando con l’impiego di Milik nel 4-2-3-1, e che adesso è inesistente per la poca fiducia che il coach nutre in certi calciatori utilizzati col contagocce. Ora, però, è ipotizzabile un cambio di direzione, con il riposo di chi è in affanno e l’utilizzo massiccio di quelli che guardano le gara dalla panchina. Non sarà un pronto intervento per l’emergenza, piuttosto la ricostruzione di un Napoli solido in vista del rush finale che durerà da marzo a metà maggio”.