L’ex fuoriclasse Gianfranco Zola di Parma, Chelsea e Cagliari vive a Londra ed è in attesa di un’opportunità importante in panchina, ma intanto continua a seguire la Serie A e in particolare gli azzurri, per i quali ha un occhio di riguardo. Le sue parole al CdS:
Zola, che partita sarà Napoli-Juve?
«Bella, avvincente ed emozionante. E spero anche che vinca il Napoli (ride, ndr)».
Per chi sarà più importante: per gli azzurri o per i bianconeri?
«Per entrambe. Il Napoli può mettere una certa distanza (7 punti, ndr) tra sé e la Juventus, che rimane la principale concorrente per lo scudetto anche se l’Inter sta facendo bene. La Juve invece con un successo può dimenticare il ko contro la Samp e rilanciarsi dopo qualche critica».
Chi sarà decisivo?
«Nelle file del Napoli dico i tre attaccanti che in qualsiasi momento possono far male. Se devo indicarne uno solo, punto su Mertens: non sta attraversando un momento fantastico e questa per lui è un’opportunità per tornare ai suoi livelli. Nella Juve invece scommetto su Dybala che ha una qualità eccezionale. A inizio stagione ha avuto un rendimento incredibile ed era normale un calo, ma uno come lui lo vorrei sempre nella mia squadra».
E se alla fine invece decidesse… Insigne, alla sua miglior stagione della carriera?
«Lorenzo in questi anni sta crescendo esattamente come il Napoli ovvero in maniera lenta, ma costante. Lo conosco e so il suo valore: ora che ha ancora maggiore consapevolezza nei suoi mezzi, è difficile da fermare per chiunque».
Il Napoli può vincere lo scudetto oppure pensa che la Juventus si aggiudicherà il settimo tricolore di fila?
«L’unico dubbio sul Napoli ce l’ho sotto l’aspetto fisico perché non ha una squadra prestante e competere in due competizioni importanti come la Serie A e la Champions alla lunga ti porta via un sacco di energie. Sotto il profilo tecnico, tattico e caratteriale invece il gruppo di Sarri è cresciuto tanto ed è assolutamente da scudetto».
La Juventus ha perso qualcosa rispetto al passato?
«Non credo. Ha una rosa importante e in estate ha messo dentro individualità importanti. Come succede ai singoli, anche alle squadre può capitare di avere qualche alto e basso nell’arco di un’annata, ma la mentalità della Juve è vincente e alla lunga pesa».
La praticità di Allegri o il bel gioco di Sarri: lei quale vota?
«Riconosco ad Allegri grandissime qualità e capacità anche perché le sue formazioni hanno sempre fatto bene. Sarri sta dimostrato sul campo tutto quello che di bene si dice di lui: fa giocare il Napoli strabene e i suoi vincono e convincono. Siamo di fronte a due dei migliori allenatori italiani, ma se devo sceglierne uno, la mia napoletanità viene fuori e dico Sarri».
Visto che Mandzukic è out e Higuain non sarà al top, se fosse in Allegri se la giocherebbe con Dybala falso nueve?
«A me il falso nueve piace tantissimo, ai difensori un po’ meno perché non hanno punti di riferimento. Magari con Dybala in quel ruolo e tre centrocampisti ci sarebbero più giocatori capaci di buttarsi dentro. Può essere un’idea».
Se fosse Sarri, invece, come se la giocherebbe?
«Allo stesso modo ovvero riproporrei lo stesso calcio e predicherei pazienza: il gol può arrivare all’inizio come alla fine».
L’hanno colpita le lacrime di Buffon post Italia-Svezia?
«Sì perché erano vere. Conosco bene Gigi e so che tipo di persona è. Mi dispiace per lui perché vorresti che uno così non smettesse mai».
L’Inter può inserirsi nella lotta per lo scudetto?
«Già dallo scorso anno dico che è una bella squadra e con Spalletti ha trovato una quadratura e continuità sconosciute. Il valore dell’Inter è molto alto e adesso è anche pragmatica, sa sempre quello che vuole. Può restare in alto fino alla fine».
Da un sardo all’altro: chi tra Inter e Roma acquisterà Barella, farà un affare?
«Lo conosco bene perché ha esordito con me, in Coppa Italia contro il Parma. Ha un futuro fantastico davanti perché sa giocare a calcio, ha un’intelligenza enorme e fisicamente può crescere. Sì, lui è uno da top club».