Pioggia, vento e freddo la fanno da padroni in questi giorni di fine autunno ma la vigilia di Napoli-Juventus è più arroventata che mai. Troppe polemiche, troppi vani tentativi di spostare le attenzioni e le pressioni sul proprio avversario. Troppe chiacchiere eccessivamente cariche di veleni che non possono far bene a quella che è, innanzitutto, una partita di calcio. Manco a dirlo, l’ambiente bianconero fa la parte del leone in fatto di lamentele, rivolte in particolare alla VAR. La moviola in campo è sempre più mal tollerata dalla Juve e dal suo ambiente, tanto che qualcuno ha persino riscritto la classifica senza interventi della moviola in campo. Che la Juve risulti in testa, in questa stramba rielaborazione della graduatoria, non ci meraviglia ma, anzi, avvalora la tesi che vuole i successi bianconeri agevolati dalle sviste arbitrali. Noi mai abbiamo creduto che, a maggio, le sviste a favore e contro si equivalgono e i loro piagnistei confermano questa tesi. Quello che fa sorridere è il clamoroso autogol commesso dagli opinionisti bianconeri che, ribaltando il concetto di classifica riscritta al netto degli errori arbitrali, ha stilato una graduatoria senza la correzione degli stessi…in altri termini, una classifica con le sviste delle giacchette nere! Il goffo tentativo di lamentarsi se da un lato fa sorridere, dall’altro fa trapelare tutta l’arroganza di coloro che non accettano l’idea di confrontarsi ad armi pari con le altre compagini. E non accettano neppure la fine naturale di un ciclo che ha permesso alla società di Vinovo di conquistare sei scudetti consecutivi oltre a qualche coppa nazionale. Ad alimentare ulteriormente il carico di tensione attorno al big match di venerdì sera c’è l’eccessiva pretattica di Allegri alle prese, a suo dire, con una sfilza di presunti indisponibili. Tra questi c’è anche l’ex più atteso, Gonzalo Higuaìn, fresco di intervento chirurgico alla mano ma che, sono pronto a scommettere, riuscirà in un modo o nell’altro a mettere piede sul prato del San Paolo. Altra benzina sul fuoco è stata gettata in occasione del premio come migliore allenatore dell’anno, tributato a Maurizio Sarri, a testimonianza che non sempre vale l’equazione vittorie uguale premi. Non c’è dubbio che il premio conferito al tecnico nativo di Bagnoli suona come uno schiaffo in pieno volto a coloro che hanno sempre considerato la vittoria quale unico riconoscimento e sola soddisfazione nel mondo del calcio. Evidentemente qualcuno (la maggioranza degli allenatori) è concorde nel ritenere il gioco del calcio innanzitutto uno spettacolo che il buon Sarri è stato capace di offrire a tutti gli esteti del pallone oltre che ai tifosi napoletani. Stizzite le repliche di coloro che, in dispregio del lavoro altrui, hanno definito lo spettacolo sarrista buono solo per il circo, mettendo in risalto come i trofei, a maggio, finiscono sempre nella bacheca di Vinovo. Troppi veleni, troppe critiche e sempre meno galateo nelle esternazioni di taluni personaggi che non fanno bene al calcio italiano, alle prese con una vera e propria rivoluzione dopo il fallimento delle qualificazioni ai mondiali di Russia. Mio malgrado, devo constatare che anche da casa Napoli sono partite delle polemiche che non fanno bene e che offrono il fianco a chi non aspetta altro che criticare. Parlo delle legittime critiche fatte da Sarri in merito al terreno di gioco della Dacia Arena. Premesso che il gioco del Napoli necessita di un manto erboso in buone condizioni e che quindi trovo condivisibili le sue esternazioni, mi chiedo se non sarebbe stato più opportuno fare finta di niente, visto anche il risultato positivo conquistato sul campo ed evitare di venire etichettato nuovamente come lagna. Che poi a definirlo tale siano stati gli opinionisti di fede (…più o meno dichiarata…) bianconera fa sorridere poiché sono gli stessi che stanno lagnando per via della VAR, istituita a loro dire per fermare il loro strapotere. Venerdì sera, al fischio iniziale dell’arbitro Orsato, tutte le chiacchiere ed i veleni verranno messi da parte e tutta Napoli si aspetta una sola inequivocabile risposta dai Sarri’s boys. Avanti Napoli, Avanti!
Riccardo Muni