Ai microfoni del CdS
Si può spezzare l’equilibrio con Napoli-Juve se vincerà il suo amico Sarri.
«Il Napoli rappresenta la bellezza, la Juve la concretezza, a volte è bella, altre volte no. Ma c’è anche la Roma che sta facendo un bel percorso, come l’Inter: hanno cambiato allenatore e hanno risposto subito ai nuovi comandi. E poi c’è anche la Lazio: l’ho detto poco fa, mi piace proprio».
Se lo scudetto andrà al Napoli, sarà la vittoria della bellezza sulla forza. Per un allenatore come lei, al di là della sua amicizia con Sarri, sarebbe la conferma delle sue idee.
«Io non capisco la frase ricorrente nel calcio “bisogna vincere a prescindere”.Che vuol dire “a prescindere”? Se non ci metti i contenuti in una partita, che partita è? Contenuti che possono essere di bellezza o di praticità. Se poi è la bellezza a spuntarla, a me piace di più. Le grandissime squadre rimaste nella storia del calcio hanno vinto giocando un grande calcio: l’Ajax, il Milan di Sacchi, il Barcellona di Guardiola».
Si aspettava che Zapata incidesse così tanto in poco tempo?
«No, è stato rapidissimo a inserirsi»