Il punto della situazione – di R. Muni: “Questa volta cosa si inventeranno?”

Alla vigilia della trasferta in Friuli avevamo auspicato una vittoria del Napoli per mantenere inalterate le distanze con la coppia di inseguitrici, alla vigilia del big match in programma il primo dicembre al San Paolo. Missione compiuta grazie al gol di Jorginho che prima calcia in malo modo il rigore concesso per fallo su Maggio e, sulla ribattuta di Scuffet, è lesto a ribadire in rete il gol da tre punti. Juve e Inter restano rispettivamente a quattro e due lunghezze di distanza dalla squadra attualmente in testa alla classifica. Addirittura i nerazzurri, grazie al giochetto degli anticipi e posticipi, aveva assaporato il gusto della leadership per una notte. Ci ha pensato Jorginho a rimettere le cose a posto, pur senza tenere i tifosi azzurri con il fiato sospeso. Fino a poco tempo fa, opinionisti e addetti ai lavori ritenevano il Napoli capace di vincere solo giocando bene mentre per diventare squadra vincente avrebbe dovuto imparare a far sue le cosiddette partite sporche. Quest’anno la musica sembra cambiata e la vittoria ottenuta in casa dell’Udinese è emblema di crescita dei Sarri’s boys capaci di fare bottino pieno anche rinunciando allo spettacolo. Una partita difficile, contro un avversario che ha pensato più a distruggere che a creare che il Napoli ha saputo vincere nonostante le tossine fisiche e mentali accumulate in Champions. È bello vincere divertendosi ma è altrettanto bello portare a casa l’intera posta in palio con spirito di squadra, sacrificio e cinismo. Volendo esagerare, potremmo affermare che il Napoli ha imparato a fare la Juve, che pure serve nel corso di un torneo così lungo e dispendioso. Cosa si inventeranno i criticoni del ciuccio per partito preso? Cosa si inventeranno coloro che celebrano tutto e tutti, dalla Juve che ci mette oltre un tempo per avere la meglio del modesto Crotone, fino alle romane che non vanno oltre un pareggio nei rispettivi impegni? Inoltre, fino al campionato scorso, era pensiero diffuso che i ‘tituli’ si vincevano con la miglior difesa che era, manco a farlo apposta, quella della Juve. Quest’anno è la retroguardia di Sarri la migliore del torneo ma, a detta degli opinionisti, non basta per tagliare per primi il traguardo tricolore…questione di vento e della sua direzione. E così, mentre qualcuno si affanna a celebrare il nulla, il Napoli sembra quasi doversi giustificare per avere vinto senza brillare. Intanto, al triplice fischio, il pensiero unico, solo e dominante è proprio quello della squadra di Allegri e tra i tifosi napoletani è già iniziata la febbrile attesa. Tornando alla gara della Dacia Arena, il messaggio unico che la squadra ha lanciato racchiude tutti gli altri: il Napoli è una squadra solida, un gruppo che è diventato grande sotto molti aspetti, tra i quali spicca la capacità di darsi reciprocamente una mano. Christian Maggio sembra aver messo l’orologio indietro di alcuni anni ed Hysaj, adattato a sinistra, sa di poter contare sull’aiuto dei compagni per districarsi in un ruolo non suo. Inoltre, se i tre davanti hanno difficoltà, sanno che qualcuno saprà fare le loro veci sotto porta. Della tenuta difensiva nettamente migliorata rispetto al passato, abbiamo già scritto ma è doveroso sottolineare la prova maiuscola di Chiriches, schierato da Sarri per far rifiatare Albiol. Infine lui, l’uomo in tuta artefice numero uno di questo prodigioso progetto: Maurizio Sarri. Il tecnico di Figline è cresciuto al pari della squadra nella gestione delle partite. Rinunciando al suo fondamentalismo in favore della praticità, abbiamo assistito ad alcune varianti in corso di partita (Zielinski largo a sinistra al posto di Insigne e Rog, sul versante opposto, in luogo di Callejòn) che hanno contribuito alla gestione del risultato nei concitati momenti finali. Con un processo di crescita e maturazione così avanzato, l’occasione per mettere le mani sul tanto agognato tricolore è ghiotta e, siamo certi, gli azzurri faranno di tutto per sovvertire ogni pronostico…e portarselo a casa. Avanti Napoli, Avanti!!!

 

Riccardo Muni

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