Così che nasce una formazione, dai piccoli indizi di un allenamento apparentemente banale, dalla ritualità dei gesti, dal modo in cui s’affrontano le sedute, da quello che suggerisce il libro bianco di un allenatore (ad ognuno il suo) che va a leggere, per avere aggiornamenti: la prima seduta post-Udine rientra negli schemi, adeguati per la circostanza, e dunque chi ha giocato domenica prima s’è sottoposto all’attivazione sugli ostacoli bassi e poi è passato alla partitina di calcetto con porte piccole. Per gli altri, gare a tema: due contro due o tre contro tre o sei contro sei. Ma ormai ci siamo, perché questa è già l’anti-vigilia, non c’è tanto tempo a disposizione, ma le idee sono chiarissime ed i primi segnali (anche) incoraggianti: Mario Rui sta assai meglio, sta praticamente bene, e se confermerà i progressi, dopo la botta ad una caviglia, finirà per entrare, ovviamente, in competizione con Maggio.
Fonte: CdS