Mertens verso Higuain
I numeri spiegano il calcio (talvolta), evitando superficiali giri di parole e il Mertens ignoto del triennio al fianco di Higuain (al quale fece da assist-man) è diventato un perfido, detestabile, amabile scugnizzo capace di cancellare a suon di gol l’illustre predecessore: da quel giorno, o meglio ancora da quando il belga ha scoperto, complice Sarri, di avere un’anima da centravanti, la sfida ha capovolto i valori (statistici) e per il momento stiamo 47 a 42 per l’«erede» di un attaccante che resta stellare ma ch’è costretto a starsene all’ombra del suo successore.
RIVINCE LUI. C’è un Mertens implacabile che se ne va a spasso tra il campionato e la Champions ad un ritmo sferzante, che in serie A ormai procede con un gol ogni 98 minuti mentre il Pipita, che pure ha avuto picchi ragguardevoli ed impareggiabili nella sua ultima stagione da Re di Napoli, è staccato di una mezzoretta circa (uno ogni 125 minuti). C’è un Mertens che si avverte dentro le partite, soprattutto nei sedici metri, l’habitat naturale di qualsiasi centravanti, tocca in media 318 palloni, mentre il suo ex compare d’attacco è arrivato, sino a questo momento, ad una media di 249.
Fonte: CdS