Napoli/Juve è già cominciata. Hamsik e Merten ne hanno parlato al Gran Galà

Sta per arrivare la partita che il Napoli aspettava da quasi trent’anni. La partita che vale molto per lo scudetto giocata da capolista. E proprio la classifica stabilisce una differenza storica sottolineata da Marek Hamsik, premiato a Milano come miglior centrocampista insieme a Radja Nainggolan e al suo prossimo avversario Miralem Pjanic. «In questa partita c’è qualcosa di diverso rispetto al passato, noi siamo davanti in classifica e ora la Juve dovrà venire al San Paolo a fare la partita». Mutano gli scenari, a favore del Napoli, con chiari risvolti tattici. «Non credo che il Napoli sia favorito, la Juve è forte, lo sappiamo. Per me non è importante segnare quel gol per raggiungere il record di Maradona, lo è di più, molto di più, la vittoria della mia squadra. Quest’anno siamo diventati ancora più solidi in difesa e gli scudetti in Italia vanno alla squadra che subisce di meno. E davanti siamo sempre forti».

Ora il Napoli vince anche quando non entusiasma, un anno fa era impossibile.

«Non si possono vincere tutte le partite per 3-0, va bene anche l’1-0 come è successo domenica a Udine. Io devo fare soltanto i complimenti alla mia squadra per quello che ha fatto finora, un cammino straordinario. Non a caso Sarri è stato premiato qui come miglior allenatore dell’anno. Naturalmente io l’ho votato…».

 

Sarri miglior allenatore, Koulibaly fra i difensori, Hamsik fra i centrocampisti e Mertens fra gli attaccanti. Il belga ha due obiettivi temporali: «Finire bene il 2017, che è stato un grande anno, sperando che il 2018 sia migliore». Perché ciò si avveri, il Napoli deve vincere lo scudetto e per vincere lo scudetto (portandosi avanti col lavoro) sarebbe meglio battere la Juve venerdì prossimo. «Ma noi non dobbiamo pensare troppo, noi dobbiamo giocare. E speriamo che il bello debba ancora venire». Il duello a distanza con Higuain ha forti possibilità di saltare, ma Mertens sperava di arrivare allo scontro diretto sulla scìa di un altro suo gol. «Però sto bene anche così. Io non sono un attaccante che sta male se non segna, contro lo Shakhtar ho fatto l’assist per il gol di Zielinski e io sono contento, so di poter aiutare la squadra anche in questo modo». Venerdì farà il centravanti, naturalmente. «Come prima punta devo imparare ancora molto, per esempio come attaccare il primo palo. E’ appena un anno che gioco centravanti, ma tornare adesso a fare l’ala per me sarebbe difficile». 

Fonte: CdS

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