Marolda sul CdS: “L’Inter non si era illusa del primato per una notte”

L’editoriale di Ciccio Marolda

“Gli ha fatto fare un giro e poi gli ha detto basta. Poi il Napoli ha preteso dall’Inter la restituzione del primato. Intendiamoci: pratica, virile e manco un poco romantica com’è, la squadra di Spalletti non s’era illusa di poter restare lassù più d’una notte, però aveva diritto alla speranza. Logico. Più che naturale. Impossibile, però. Perché nonostante Oddo, oggi come oggi basta mezzo Napoli o, meglio, un Napoli a metà per aver ragione della nascente compattezza bianconera.  
Però dopo le ultime quattro o cinque gare un dubbio avanza: questo è un Napoli a metà – a metà del solito ritmo, della celebrata brillantezza e della smarrita geometria – perché sta smaltendo le fatiche del fisico, del cuore e della mente, oppure se non proprio un altro Napoli, è un Napoli destinato ad essere diverso da quello al quale c’eravamo felicemente abituati? Chissà. Forse è così. Forse davvero il Napoli sta cambiando pelle, si sta trasformando. E fosse vero, al netto dei comunque buoni risultati e del suo primo posto, potrebbero essere figlie di questa mutazione le strisce di difficoltà scoperte contro il City e continuate a Verona con il Chievo, contro il Milan, poi con lo Shakhtar, infine con quest’Udinese tutta carattere e aggressività.  
Comunque sia – e questo è di conforto – soffre però vince ancora, il Napoli. Gioca maluccio, però fa un gol e lo difende. S’allunga, porta palla, sbaglia le misure, ma con un mediano in più resiste. E alla fine porta via quei punti che lo fanno restar primo e solitario alla vigilia della partita con la Juve. Che se non determinante per il conto finale, sarà comunque un match pesante. Ovvio, per la Juve soprattutto, perché corre il rischio di staccarsi ancor di più, per giunta con l’aggravante d’un calendario che le metterà di fronte l’Inter, subito, e più in là la Roma, ma anche per gli azzurri s’annuncia niente male. Perché sono proprio partite come questa che danno, anzi: ridanno fiducia e restituiscono certezze. Insomma, risultato a parte, dopo le ultime partite di non grande e corretta intensità, proprio dall’appuntamento con la Juve il Napoli può ripartire per un percorso di ritrovata qualità. E poi, manco non bastasse, si sa che per la gente azzurra quella con la Juve non è mai stata una partita come un’altra. Perché c’è sempre in gioco qualcosa di importante. Assai più di tre punti o un primo posto. Questione d’orgoglio e tradizione. Se si vuole, anche di storica rivalsa”. 

Ciccio Marolda

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