Hysaj ha dovuto inventarsi una nuova esistenza. «Ma ormai ci sono abituato: anche se è chiaro che diventa più difficile, sempre di più». Fluidificante di sinistra, ancora, come quando in gioventù, nell’Empoli di Sarri, Hysaj si lanciò verso il Napoli: ma l’altra dimensione, corsia opposta, è garanzia, è naturalezza, ed ora che (pure) la sfida con l’Udinese è andata come volevano tutti, si può pure sorridere gioiosamente di un successo che dà una dimensione soddisfacente alla classifica, che allontana le streghe del prepartita, attraversato standosene momentaneamente alle spalle dell’Inter, e concede di ripartire con in testa quell’idea meravigliosa. «Siamo stati tranquilli, nonostante fossimo noi a dover inseguire. Ma abbiamo riso, scherzato. E da questo momento, tutti con la testa sulla Juventus».
Eccola qua la sfida che Napoli vuole vivere a tutti i costi da protagonista: cinquantamila spettatori già certi, ma alla fine si riempirà il San Paolo e stavolta il vantaggio, pur nelle tenebre, di giocarla prima che scenda in campo la più immediata delle inseguitrici, va colta. «Non sarà semplice ma ci crediamo. Loro faranno il possibile per metterci in difficoltà, noi non abbiamo problemi nel prepararla: queste partite ti danno atmosfera e motivazioni da sole. E quanto all’Inter, nessuna pressione. Noi pensiamo a noi stessi. Queste sono gare che hanno un peso decisivo, che una volta forse non avremmo vinto e che invece stavolta siamo riusciti a portare a casa. Non si può essere sempre i migliori e creare spettacolo: a volte bisogna stare sul pezzo, comprendere le difficoltà della giornata e prendersi i tre punti. Ed anche dal punto di vista mentale, non è mai semplice, avendo impegni così ravvicinati, riuscire ad entrare nella parte con immediatezza. Invece siamo stati bravi mentalmente.La strada è lunga, bisogna vincerne tante. Io, se giocherò, ovunque giocherò, darò il massimo. E anche gli altri…».
Fonte: CdS