Diritti TV: tra Sky e Mediaset spunta il terzo incomodo

Sky o Mediaset? No c’è un terzo acquirente

L’appuntamento è per lunedì prossimo. In Assemblea, infatti, verranno portati i nuovi bandi per i diritti domestici della serie A per il triennio 2018-21, completati con l’ultima riunione dell’apposita commissione andata in scena ieri in via Rosellini. Una volta approvati, scatterà immediatamente l’asta. Vale a dire che ci saranno 15 giorni di tempo perché i soggetti interessati presentino un’offerta. L’eventuale fase successiva avverrà mediante trattativa privata. Secondo quanto trapelato, i pacchetti a disposizione saranno sempre 5. Di fatto, la modifica sostanziale rispetto ai precedenti riguarderà una distribuzione delle squadre più equilibrata, in modo da avvicinarsi in misura maggiore alle esigenze di Sky e Mediaset, con quest’ultima che, per scelta, non aveva presentato offerte in occasione della prima asta, risoltasi con un nulla di fatto.

TERZO INCOMODO. In vista di quella nuova, però, potrebbe esserci una variabile in più. Infront, infatti, avrebbe registrato un interesse concreto da parte di un soggetto terzo, quindi non legato né a Sky né a Mediaset. Si tratterebbe con ogni probabilità di un fondo che, come già previsto dai regolamenti, avrebbe la possibilità di accaparrarsi l’intera torta, per poi rivenderla a sua volta, ma a proprio piacimento, quindi anche con pacchetti totalmente nuovi. Dovrebbe, però, presentare un’offerta superiore ad un minimo stabilito (1,2 miliardi?) e garantire poi la distribuzione del prodotto serie A. Stando ai rumors dietro a tale interesse ci sarebbero i movimenti di Bogarelli, ex-numero uno di Infront. E, comunque, è ancora tutto da verificare se davvero verrà presentata un’offerta in tal senso. Ad ogni modo, appare chiaro che un eventuale nuovo rivale potrebbe modificare le strategie di Sky e Mediaset.

PIANO B. Peraltro è quello che, con tutta probabilità, si augurano sia Infront sia la serie A. Non a caso, si continua a portare avanti il progetto “Lega Channel”, che è il cosiddetto piano B, nel caso in cui la nuova asta non desse i risultati sperati. Al di là degli aspetti tecnologici, per cui sarebbe già stato trovato un partner in Discovery, l’incognita per “Lega Channel” sarebbe la parte finanziaria. Occorrerebbero, infatti, uno o più investitori disposti a mettere capitali per almeno un decennio. E, anche in questo scenario, sembra che sia particolarmente attivo proprio Bogarelli, che ha mantenuto i contatti con Infront. La curiosità è che alcune società sono talmente convinte del progetto da essere disposte a rinunciare all’asta per partire immediatamente con “Lega Channel”.

Fonte: CdS

 

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