Insigne è ormai al di là della frontiera della normalità persino nella versione bomber, divenuta centrale nell’evoluzione d’un calcio ch’è intarsiato (dai lanci per Callejon), dagli assist (per Mertens, dalle veroniche (prima per Ghoulam, ora per Mario Ruis o Hysaj), dall’assoluta intelligenza nell’andare a poggiarsi sui centrocampisti (Hamsik o Jorginho) e poi da loro farsi esaltare (come contro il Milan). Insigne è nel curriculum vitae che passa dai 5 gol del primo anno ai 9 del secondo, dai 2 del terzo (quello dell’infortunio) ai 13 del quarto, dai 20 del quinto agli 8 di adesso, quando è ancora novembre. Ci sono almeno cento milioni di motivi per innamorarsi (ma follemente) d’Insigne.
Fonte: CdS