L’elogio di Sarri è pubblico, ma non scontato

L’ elogio del mister è pubblico. Zielinski? Insigne? No, tutt’altro. «Stasera se permetti mi soffermo su Maggio: è stato fuori per tanto tempo, ma si fa trovare pronto mentalmente e fisicamente. Parliamo di un giocatore ed un uomo di valore». Lo ha detto Maurizio Sarri in conferenza stampa al termine della partita contro lo Shakhtar Donetsk. Elogio pubblico al vice capitano del Napoli, attestato di stima mediatico nei confronti di un ragazzo che, dal 2008 ad oggi, consapevolmente, ha scelto di legare il suo nome a colori nitidi. Quelli azzurri. Lo fa con serietà e qualità, le sue, le stesse di sempre. Dieci anni fa erano straripanti, oggi meno. È cresciuto il Napoli, inevitabilmente, ma lui resta fondamentale. Nello spogliatoio come in campo. Lo sa bene Sarri, che ha scelto di ringraziarlo per il sostegno, l’aiuto, la professionalità. Nulla di scontato. Per altri, non per lui. Trentacinque anni e non sentirli. Viaggiando al massimo sulla corsia destra. Aiutando la squadra finché possibile, munendosi di peculiarità e difetti del quale è lui stesso consapevole.

Il Roma

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