E’ la Champions, la vetrina più scintillante di questo calcio del Terzo Millennio che, in Europa, è rimasto «stregato» dal Sarrismo, dalla modernità di schemi che inducono a lasciarsi andare, dalla spumeggiante capacità di essere sempre, anche atleticamente, in partita.
«Ma stavolta ci vorrà di più: a me lo Shakhtar piace tanto e davvero; ha un allenatore del quale m’è stato chiesto e sul quale, nelle chiacchierate con i colleghi, mi sono espresso secondo coscienza: è bravo sul serio. Ma, detto ciò, noi vorremmo passare: per riuscirci, bisognerà cominciare a vincere questa e non sarà semplice, perché ci troveremo a fronteggiare una squadra tutt’altro che banale».
Fonte: CdS
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