Il marziale cammino del Napoli ha un ritmo incessante, inarrestabile. È quasi fuori categoria, al punto che pur non giocando col suo solito vestito della festa, perché poi ci sono partite come quella di ieri sera dove non è necessario neppure triplicare le forze per poter vincere, conquista l’undicesima vittoria di questo campionato. Per Sarri una piccola fuga senza bisogno di scatti, il naturale svolgimento di un tema: l’assoluta superiorità tecnica degli azzurri anche nella sera in cui il Milan supera il Napoli per percentuale di possesso palla.
Sarri, questa vittoria porta la firma di Insigne?
«Non siamo stati brillanti come altre volte, il suo gol è stato importante anche perché il ritmo giusto lo abbiamo avuto solo nella seconda parte del primo tempo».
Fa fatica a credere che Lorenzo non abbia giocato con l’Italia?
«La mia storia qui dice che io non farei mai a meno di lui, però la storia di ogni allenatore è differente, così come le valutazione che ognuno fa. Ventura ha quasi sempre giocato con due punte centrali nella sua carriera e chi lo ha preso doveva sapere questo. Forse per questo ha deciso di non schierarlo».
Giusto prendersela con Ventura?
«Non mi piace l’aggressione che ha subito. L’eliminazione dai prossimi Mondiali è il frutto di tante componenti, non solamente legate alle scelte dell’allenatore. Invece ad essere stato scannato è stato solo lui e questo non è giusto: può aver commesso tutti gli errori di questo mondo, ma non è stata solo colpa sua».
Nessuno lo ha difeso.
«Nessuno. Una vera gogna. L’ho visto assaltare da tutte le parti senza che nessuno prendesse le sue difese. E c’era chi doveva farlo. E questo mi ha fatto male. E non ho sentito parole dell’associazione allenatori. E anche questo mi ha fatto male».
Lei lo farebbe il ct dell’Italia?
«In questo momento mi piace allenare questi ragazzi che ho a disposizione, mi dà grandi soddisfazioni. Ci sono più possibilità che io entri in politica anche perché i partiti di adesso mi garbano poco».
Un piccolo calo nella ripresa c’è stato?
«Merito del Milan. Ma non mi pare che sia una cosa preoccupante anche perché tanti nazionali sono stati via fino a due giorni fa. Siamo calati in alcuni giocatori, soprattutto sugli esterni».
La preoccupa questa situazione in vista di martedì e della gara di Champions?
«In difesa stanno tutti bene. Sicuramente centrocampo dovremo cambiare qualcosa perché ho visto qualcuno particolarmente stanco. Valuterò solo alla ripresa le condizioni dei mie giocatori».
Hamsik un po’ sottotono?
«Ha chiuso lo scorso campionato con delle prestazioni straordinarie, è stato protagonista di un girone di ritorno eccezionale. Era difficile che potesse fare dodici mesi a quei livelli. Il primo tempo di ieri col Milan è stato buono poi è calato improvvisamente ma anche perché per undici giorni è stato con la sua nazionale».
Non è stato un Napoli brillante come altre volte, non trova?
«Vero. In ogni caso abbiamo avuto sette-otto palle gol anche se è vero che non abbiamo avuto il palleggio delle altre volte. Ma la cosa che più mi dispiace è di non aver chiuso con la porta inviolata. E poi l’anno scorso nel periodo di minor brillantezza abbiamo fatto sei punti in sette gare…».
Promosso Mario Rui?
«Sì, non è Ghoulam in termini di potenza ma a livello di palleggio può darci molto. A livello di tenuta già alla fine del primo tempo era in sofferenza».
Ha paura della Roma?
«Paura è una parola grossa: farà un campionato straordinario ma quello che conta è il campionato che faremo noi».
Sarri, questo può essere l’anno giusto per lo scudetto?
«Sono 75 punti ancora a disposizione. Un percorso che finirà tra sette mesi e quindi adesso è tutta aria fritta. Ci sono cinque squadra che hanno una media punti insostenibile, alla fine ne resteranno due o tre. Mi sembra inutile parlarne, anche se capisco che i miei ragazzi e i tifosi hanno un sogno…».
Fonte: Il Mattino